Giovedì 19 Dicembre 2024
CHIARA DI CLEMENTE
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Tony Effe escluso dal Concertone di Capodanno: polemiche sulla censura

Tony Effe escluso dal Concertone di Capodanno a Roma. Artisti e fan discutono sulla censura nella musica italiana.

Quer pasticciaccio brutto de Tony Effe. Ovvero come trasformare nel giro di una settimana un trapper misogino molto impresentabile in un eroe da difendere poiché ingiustamente censurato. Perché misogino impresentabile? "Sono Tony, non ti guardo nemmeno / A novanta così neanche ti vedo / Mi dici che sono un tipo violento / Però vieni solo quando ti meno", citazione presa a caso nel mazzo della sua personale Recherche proustiana musicale. Perché eroe censurato? Semplice: l’hanno invitato e poi buttato fuori dal Concertone romano di Capodanno.

Da ieri Nicolò Rapisarda, 33 anni, lontano ex Dark Polo Gang, lontano ex insultatore razzista di Bello Figo, lontano ex 17enne "povero del centro" (parole sue) perché la paghetta settimanale ammontava a "soli 150 euro", epperò freschissimo re dell’hit parade ferragostana in duetto (Sesso e samba) con Gaia e freschissimo re del dissing settembrino contro Fedez a suon di canzoni in cui per offendersi i due offendevano le rispettive mogli fidanzate conoscenti ecc è diventato “la“ vittima numero uno del pop italiano.

Prima (12 dicembre) chiamato in pompa magna come superstar del Concerto di Capodanno al Circo Massimo con Mahmood e Mara Sattei dal sindaco Gualtieri "quale grande artista in vetta alle classifiche per far trascorrere una notte unica a tutti coloro che avranno voglia di condividere con Roma un momento di festa e di allegria". Poi (17 dicembre) escluso dallo stesso Concertone e dallo stesso Gualtieri perché nel frattempo si erano indignati un po’ tutti, da FdI al Pd, e "poiché il Concertone è finanziato coi soldi pubblici e deve unire ed è invece risultato evidente che la scelta era divisiva quindi abbiamo ritenuto opportuno chiedere a Tony Effe, con le nostre scuse, un passo indietro". "Non è censura", no, sottolineava anche ieri Gualtieri, "non è una scelta dovuta al politicamente corretto" (o a quelle nazifemministe - come pure sono state definite le attiviste contro la violenza di genere di Differenza Donna). "Forse avremmo dovuto pensarci prima", ha aggiunto il sindaco in un lampo di inaspettata lucidità dovuto chissà a una breve pausa dall’ascolto compulsivo di Sesso e samba (e basta). "Ma è evidente che si sono urtate alcune sensibilità su valori fondamentali come la libertà delle donne e la lotta contro ogni forma di violenza nei loro confronti".

Finita qui? Con la toppa peggio del buco? Macché. Ieri è stato Mahmood – uno che più lontano dalle posizioni machiste di Effe non potrebbe essere – a dare il via alla giornata dell’autodafé: "Ritengo che l’esclusione di Tony Effe sia una forma di censura per cui decido anche io di non partecipare al Capodanno della Capitale. Sono fermamente convinto che qualsiasi forma d’arte possa essere discussa e criticata, ma non deve esistere censura", ha scritto Mahmood sui social; poco dopo anche la terza e ultima protagonista del Capodanno al Circo Massimo, Mara Sattei, ha dato forfait. Concertone addio.

E non solo: ieri vai con la pioggia di solidarietà dei colleghi pro Tony. Emma (che con lui ha duettato: "Un brutto gesto verso di lui che non è una cattiva persona e non ha fatto male a nessuno, e un brutto gesto nei confronti della musica e dell’arte in generale. Una forma di censura ’violenta’ che alle soglie del 2025 non si può tollerare e giustificare"); Giorgia: "La musica è espressione di libertà di chi la fa ma anche di chi l’ascolta che può scegliere se ascoltarla oppure no. La censura, la storia lo dimostra, non è mai una soluzione ma di solito l’inizio di un tunnel che non porta mai alla luce". Lazza ("Ogni volta che qualcuno del rap viene infilato in una situazione mainstream si cerca sempre di additarlo per qualcosa o farlo passare per coglione. Geolier non va bene, è napoletano, canta solo in dialetto e Geolier ve l’ha messa nel cu.. e godo. Tony Effe è misogino, è violento e non va bene e anche Tony ve la metterà nel cu... Smettetela di censurare il lavoro degli altri perché non lo ritenete tale e allora cercate delle scuse per darvi ragione. Siete voi che non capite"). E poi Noemi, Gaia, Levante.

Morale del pasticciaccio di Gualtieri? Se chiami un "grande artista" (bah) "in vetta alle classifiche" (cruda verità) come Tony Effe a cantare in un concerto a nome di una città, prima di chiamarlo ti informi di chi sia. Se non ti sei informato, peggio per te: togliergli il microfono è di fatto censura. Permettergli d’imbiancare il proprio sepolcro misogino con le luci Rai del Festival di Sanremo in diretta in tutta Italia? Questa è un’altra storia. O forse un altro pasticcio.