Roma, 30 agosto 2023 – Ma come finirà la nuova battaglia legale sul Titanic? La società Rms Titanic Inc prepara una spedizione per la prossima primavera ma il governo federale Usa la vuole bloccare e ha portato l’affare in tribunale. Non c’entra il disastro del Titan , qui entra in campo il diritto. Ecco cosa ne pensa Claudio Bossi, scrittore che al relitto più famoso del mondo ha dedicato anni di studio e libri.
Claudio Bossi, lei da che parte sta? Favorevole o contrario alla prossima spedizione sul Titanic?
"Quel relitto è un cimitero e come tale va preservato. Soprattutto va tutelato tutto ciò che è all'interno del transatlantico, inabissatosi nella notte tra il 14 e il 15 aprile 1912 al largo di Terranova”.
Numeri da brivido.
"Gli scomparsi sono stati 1.518, gli italiani imbarcati erano 41 e 4 riuscirono a scampare alla strage. I sopravvissuti in totale sono stati 705”.
E si salvarono grazie alla radio di Marconi.
"Ma dobbiamo ricordare anche il sacrificio dei macchinisti che rimasero al loro posto”. Dunque non considera importante recuperare la radio e altri oggetti? Hanno un valore storico innegabile.
"Ma deve prevalere il rispetto. Quello è un cimitero e un luogo dedicato alla memoria”.
Rms Titanic Inc detiene i diritti di recupero. Come finirà la battaglia legale?
"Comanda il dio denaro quindi alla fine temo che la spedizione si farà. E per l'ennesima volta parleremo del Titanic”.
Qual è il reperto più prezioso recuperato?
"Sicuramente il violino, spacciato come quello che suonò quella fatidica notte. Cosa apparentemente inverosimile. Perché uno strumento in legno dolce che resta nell'acqua salata una settimana non si può conservare così bene come è stato recuperato, anche se è chiuso in una valigia di cuoio”.
Venduto all’asta nel 2013 per oltre un milione di euro.
"L’anno dopo il lancio del museo, inaugurato per il centenario. E naturalmente anche quella vendita aiutò la pubblicità dell'iniziativa”.