Lunedì 2 Settembre 2024
RITA BARTOLOMEI
RITA BARTOLOMEI
Magazine

Il Titanic, l’ultima spedizione e la ‘ringhiera di Rose’: “Ecco i danni dell’Oceano alla prua del relitto”

RMS Titanic Inc, la società Usa che ha i diritti di proprietà e recupero dei cimeli, sui social nelle ultime ore ha diffuso le foto che dimostrano come il relitto si stia consumando in modo ineluttabile. Le previsioni

Il Titanic è affondato nella notte tra il 14 e il 15 aprile 1912

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Roma, 2 settembre 2024 – La ‘ringhiera di Rose’ del Titanic sta cedendo. Lo documentano le foto diffuse nelle ultime ore da RMS Titanic Inc, la società Usa che ha i diritti di proprietà e recupero dei cimeli. Sui social nelle ultime ore ha dato conto dell’ultima spedizione sul relitto, avvenuta dopo 14 anni dalla precedente e soprattutto mentre è ancora vivo lo choc per il disastro del Titan, il sommergibile di Ocengate Expeditions che il 18 giugno 2023 è imploso, trascinando nel fondo dell’Oceano Atlantico le 5 persone a bordo, tra loro anche Paul-Henri Nargeolet, direttore della ricerca subacquea, per tutti ’Mister Titanic’. 

Titanic, i misteri mai risolti 110 anni dal naufragio
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L’ultima spedizione sul Titanic

La spedizione, si spiega, ha utilizzato le più sofisticate tecnologie per catturare immagini e ha usato Rov, robot comandati a distanza. RMS Titanic Inc ha parlato di “un livello di dettaglio senza precedenti”, capace di garantire un’analisi completa delle condizioni attuali del sito.

Le foto del relitto com’è oggi

Ecco allora le ultime foto del relitto, adagiato nel fondo dell’Oceano a 3.810 metri di profondità.  “Il Titanic sta cambiando”, è la conclusione (purtroppo scontata) della società. Che fa riferimento in particolare a “una sezione di ringhiera laterale della prua iconica”, diventata un simbolo nell’immaginario collettivo mondiale, “caduta sul fondo dell’oceano”. Inevitabile pensare subito alla scena del film di Cameron, Jack che abbraccia Rose da dietro e grida, “sto volando!”. I tanti commenti che seguono dimostrano, se mai ce ne fosse bisogno, come il relitto del Titanic continui ad affascinare il mondo. Con il suo carico di misteri.

Jack e Rose innamorati sulla prua del Titanic, scena iconica del film di Cameron
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Le previsioni di Claudio Bossi, lo scrittore del Titanic

Claudio Bossi, che al disastro del Titanic ha dedicato una vita di studi – e di libri - alla domanda sui tempi del relitti più famoso al mondo risponde con due ipotesi: “La scuola di pensiero più pessimistica – chiarisce al telefono a Quotidiano.net – prevede che il disfacimento sia portato a compimento in vent’anni, i più ottimisti arrivano fino a un trentennio”. Ma, osserva Bossi, “il confronto con le immagini di 4 anni fa dimostrano che il collasso ha tempi molto più rapidi di quelli che si potevano prevedere. Anche se parliamo di un acciaio pieno, che arrivava dalle fonderie scozzesi”.  

Gli oggetti del Titanic

I cimeli del Titanic, i tanti oggetti recuperati nelle spedizioni, da ieri 1 settembre sono in mostra a Varsavia. "RMS Titanic Inc – chiarisce Bossi – ha la proprietà e il diritto di recupero ma dal campo del relitto, non c’è mai stato il permesso di entrare” in quel che resta dell’Inaffondabile. “Loro –aggiunge Bossi – appartengono alla scuola di pensiero di Robert Ballard, che ha scoperto il relitto 39 anni fa, il 1 settembre 1985. Il Titanic è da considerare una tomba per 1.518 persone, solo 330 corpi vennero recuperati. Per questo non può essere violato. Mentre è libero il campo dei detriti”. Quindi resterà per sempre sommersa la radio di Guglielmo Marconi, il genio bolognese avrebbe dovuto imbarcarsi sul Transatlantico ma all’ultimo rinunciò. Si salvò lui ma soprattutto, grazie ai segnali dei marconisti, quella notte riuscirono a mettersi in salvo 705 passeggeri dei 2.223.

Cimeli record battuti all’asta

Tra i cimeli del transatlantico venduti all’asta – in arrivo da case private – l’anno scorso è finito sotto i riflettori delle cronache un orologio da tasca d’oro che apparteneva al passeggero più ricco del Titanic, il magnate immobiliare americano John Jacob Astor IV, acquistato per la cifra record di 1,5 milioni di dollari.

Soldi e misteri, un binomio inscindibile quando si parla di Titanic. Ragiona Bossi: “Quella zona dell’Oceano Atlantico è molto soggetta a maremoti. Il Titanic potrebbe finire sommerso dalla sabbia. E allora, presto, potremmo non vederlo più”. Chissà se questo basterebbe a scoraggiare i ‘cacciatori di relitti’.