Lunedì 4 Novembre 2024

The Book Of Vision, il film dell'italiano Carlo S. Hintermann

Prodotto da Terrence Malick, debutterà al Festival di Venezia 2020 e promette un impatto visivo notevolissimo. Ecco il trailer

Foto: Citrullo International/Luminous Arts/Entre Chien et Loup/Maze Pictures/Rai Cinema

Foto: Citrullo International/Luminous Arts/Entre Chien et Loup/Maze Pictures/Rai Cinema

Dopo avere realizzato alcuni documentari, compreso uno su Terrence Malick, il regista e sceneggiatore italiano Carlo S. Hintermann, classe 1974, ha agguantato la possibilità di farsi produrre il primo film di finzione proprio da Malick. Ne è venuto fuori 'The Book of Vision', che aprirà la Settimana della critica nel corso del Festival di Venezia 2020. Il trailer ufficiale, appena pubblicato, promette un racconto visivamente affascinante e di grande impatto. Il cast è internazionale e comprende Charles Dance, Lotte Verbeek, Sverrir Gudnason, Isolda Dychauk, Rocco Gottlieb, Justin Korovkin e il nostro Filippo Nigro.

The Book of Vision, tutto sul film

Il trailer lascia intendere una sintonia artistica fra Carlo Hintermann e Terrence Malick: il regista di titoli come 'The Tree of Life', 'La sottile linea rossa' e 'To the Wonder' ama la meditazione metafisica intorno alla natura, la storia e le relazioni personali. Allo stesso modo, pare che Hintermann abbia pienamente fatto propria questa logica narrativa e stilistica. Già la trama di 'The Book of Vision' chiarisce che siamo nel solco malickiano: racconta di una giovane e brillante dottoressa di nome Eva, che abbandona la propria carriera per studiare la storia della medicina in una remota università. Qui si imbatte in un libro del XVIII secolo, scritto dal prussiano Johan Anmuth, perennemente combattuto fra l'accoglienza del nascente razionalismo e la fiducia nelle antiche forme di animismo e di medicina tradizionale. In modi del tutto originali, fra Eva e Johan si instaura un dialogo profondissimo e serrato. 

Il trailer in lingua inglese

Il fascino del viaggio nel tempo

Presentando il film, Carlo S. Hintermann ha detto: "La possibilità di viaggiare nel tempo mi ha sempre affascinato e potrebbe essere il motivo per cui mi sono innamorato del cinema. Ci consente di saltare in diverse dimensioni di tempo e spazio. In 'The Book of Vision' il viaggio nel tempo è una fonte di forza, sia visivamente sia narrativamente. Sono cresciuto con film fantasy degli anni '80 e '90 come 'I Goonies', 'Labyrinth', 'La storia infinita' e 'Ritorno al futuro'. Il meccanismo di questi film è quasi sempre lo stesso: una porta si apre su una dimensione fantastica inaspettata. Da un punto di vista visivo, sia la parte contemporanea che il passato tengono sempre conto di questa porta: ogni luogo, ogni oggetto, ogni azione ha un valore ambiguo, in bilico tra due dimensioni". Ultimo dettaglio: Carlo S. Hintermann ha scritto la sceneggiatura di 'The Book of Vision' insieme al connazionale Marco Saura, autore in precedenza di 'Il pugile e la ballerina' e 'Fine pena mai: Paradiso perduto'. Leggi anche: - Festival di Venezia 2020: Leone d'oro a Tilda Swinton e Ann Hui - Tenet: il film di Christopher Nolan troppo lungo per i cinema cinesi - Chris Evans e Ryan Gosling spie nemiche