Venerdì 29 Novembre 2024
REDAZIONE MAGAZINE

Neuroscienze, lo studio: il testosterone non porta solo aggressività ma anche coccole

Una ricerca sugli animali rivela che l’ormone maschile ha anche la funzione di stimolare comportamenti amichevoli e protettivi

Comportamenti amichevoli stimolati dal testosterone

Comportamenti amichevoli stimolati dal testosterone

Il testosterone non porta solo aggressività, ma rende i maschi più amichevoli. Lo spiega un nuovo interessante studio sugli animali condotto dai neuroscienziati della Emory University. Si tratta di una scoperta che ribalta molte delle concezioni classiche e dei luoghi comuni sul tema. L’ormone che presiede lo sviluppo dei caratteri secondari nei maschi è sempre stato associato ai comportamenti aggressivi e sessuali, ma in realtà le cose sono molto più sfumate: in alcune situazioni può stimolare una risposta ‘dolce’ e protettiva nei confronti di femmine e cuccioli, che sfocia perfino nelle coccole. In definitiva, il testosterone riesce ad amplificare il nostro comportamento, che sia aggressivo o protettivo, permettendoci di adattarci al meglio nelle situazioni.

Testosterone non porta solo aggressività

La ricerca, pubblicata su Proceedings of the Royal Society B: Biological Sciences si è focalizzata sulla popolazione dei gerbilli della Mongolia, scoprendo inaspettati effetti del testosterone. "Per quella che crediamo sia la prima volta, abbiamo dimostrato che il testosterone può promuovere direttamente comportamenti non sessuali e prosociali, oltre all'aggressività, nello stesso individuo", afferma Aubrey Kelly, primo autore dello studio, "È sorprendente perché di solito pensiamo che il testosterone aumenti i comportamenti sessuali e l'aggressività. Ma abbiamo dimostrato che può avere effetti più sfumati, a seconda del contesto sociale".

Le coccole dei gerbilli

La maggior parte degli studi dimostra che il testosterone aumenta il comportamento aggressivo. Gli autori di questo studio si sono chiesti se forse il testosterone, oltre ad aumentare l'aggressività verso gli intrusi, potesse anche aiutare nei comportamenti prosociali. Hanno così condotto esperimenti sui gerbilli della Mongolia, roditori che formano legami di coppia duraturi e allevano insieme i loro cuccioli. E hanno scoperto che i maschi, come da copione, possono diventare aggressivi durante l'accoppiamento e nella difesa del territorio, ma anche che sanno mettere in atto un comportamento diverso e più accudente. Una volta incinta, il maschio agisce in modo protettivo nei confronti della femmina e dei cuccioli, con una serie di coccole. Una volta somministrato testosterone a un gerbillo, si aspettavano una crescita dell’aggressività: "Invece siamo rimasti sorpresi dal fatto che un gerbillo maschio è diventato ancora più coccolone e prosociale con la sua compagna. È diventato una specie di 'super partner'".  

Testosterone e comportamento

Il lavoro ha anche rivelato come il testosterone influenzi l'attività neurale delle cellule dell'ossitocina, il cosiddetto "ormone dell'amore" associato al legame sociale. E ha mostrato che anche in presenza di altri maschi nella gabbia, non si sono verificati scontri aggressivi ma al contrario, un comportamento amichevole anche con i gerbilli sconosciuti. Il comportamento amichevole è cambiato bruscamente, invece, quando ai soggetti maschi è stata somministrata un'altra iniezione di testosterone: si sono messi a inseguire il nuovo compagno maschio di gabbia. I ricercatori teorizzano che, la prima impennata di testosterone ha aumentato rapidamente le risposte sociali positive nei confronti delle femmine. La seconda iniezione di testosterone li ha spinti invece a cambiare rapidamente comportamento per diventare più aggressivi, come appropriato al contesto di un intruso maschio. "Sembra che il testosterone aumenti il comportamento appropriato al contesto", affermano i ricercatori, "Sembra avere un ruolo nell'amplificare la tendenza ad essere coccolosi e protettivi o aggressivi". I comportamenti umani, molto più complessi di quelli dei gerbilli della Mongolia, in realtà rispondono agli stessi ormoni: ora saranno al centro dei nuovi test del team.