L'inquinamento acustico degli oceani lascia le balene "senza parole". A documentarlo è uno studio pubblicato sulla rivista PLOS ONE, secondo cui i rumori prodotti dalle navi infastidiscono le megattere a tal punto da farle smettere di cantare.
SENTI CHI CANTALa ricerca, che ha visto in prima linea la Ogasawara Whale Watching Association e la Hokkaido University, è stata condotta tra febbraio e maggio 2017, a largo dell'arcipelago giapponese delle isole Ogasaware. Qui i ricercatori hanno utilizzato due registratori subacquei per origliare le esibizioni canore delle megattere, i cui vocalizzi, che sono una prerogativa degli esemplari maschi, possono durare diverse ore anche a grandi profondità.IL SILENZIO DELLE MEGATTEREAl pari delle balene propriamente dette e delle balenottere, le megattere emettono suoni a bassa frequenza, che, a detta degli autori, possono scontrarsi con i rumori prodotti dalle grosse imbarcazioni. Le registrazioni forniscono nuove prove in tal senso: ogni volta che passava una nave, le megattere nell'arco di 1200 metri tendevano a smorzare il proprio canto o a interromperlo del tutto. Nella maggior parte dei casi i silenzi duravano fino a 30 minuti dopo il transito della nave.RUMORE UGUALE STRESSAlla luce dei dati raccolti, i ricercatori hanno concluso che l'inquinamento acustico rappresenti un fattore di stress capace di alterare il comportamento canoro delle megattere. Le conseguenze sul lungo periodo rimangono ancora tutte da chiarire: il canto è infatti un forma di linguaggio molto complessa, che sembra svolgere un ruolo chiave soprattutto per l'accoppiamento e per il foraggiamento.
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