Giovedì 21 Novembre 2024
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Tempesta geomagnetica settembre 2022: ecco quando è attesa. Cosa potrebbe provocare

I dati Noaa e le previsioni del fisico solare. Che cos'è la rete Pecasus e quali sono stati gli eventi estremi nella storia

Tempesta geomagnetica in arrivo sulla Terra

Tempesta geomagnetica in arrivo sulla Terra

Roma, 2 settembre 2022 - Tempesta geomagnetica settembre 2022 in arrivo sulla Terra. Secondo il sito Usa 'Space weather prediction center' della Noaa - National oceanic and atmospheric administration - la data più probabile è domenica 4 settembre.

"Una tempesta di grado moderato annunciata da un vento solare veloce in arrivo da un 'buco' coronale", chiarisce Mauro Messerotti, astrofisico dell'Inaf di Trieste.

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A questo link tutte le informazioni Noaa

Quali saranno gli effetti?

Ma quali saranno gli effetti? Questa l'analisi del fisico solare: "Si possono prevedere problemi sulle linee di comunicazione, ci potrà essere un blocco limitato delle comunicazioni in onde corte e una degradazione dei segnali per la navigazione satellitare.  Soprattutto ci possono essere limitate perturbazioni alla ricezione dei segnali satellitari Gps. La durata? Direi qualche decina di minuti".

Quando è attesa?

Come sempre, chiarisce il professore, "non si può fare una previsione esatta di quando la tempesta geomagnetica potrebbe abbattersi sulla terra. Perché molto dipende dalla effettiva velocità di propagazione del flusso di particelle".

"Problemi sulle rotte aeree polari"

"Sì - risponde Messerotti -, sulle tratte polari. Ma c'è tutto un sistema di sorveglianza che informa le compagnie aeree e i piloti ed esistono reti mondiali, quella europea attualmente operativa si chiama Pecasus e ne fa parte anche l'Ingv, che è specialista nella ionosfera". 

Buco coronale e tempesta solare

Spiega Messerotti: "Un flusso di vento solare veloce accelerato in un buco coronale è sicuramente un fenomeno perturbativo ma non viene usualmente definito come tempesta solare, che è un complesso di fenomeni più articolato quali ad esempio un brillamento solare". "Un buco coronale non è un fenomeno transiente ma è una struttura a grande scala della corona solare che può permanere anche per più di una rotazione solare e produrre vento solare veloce che scatena sulla Terra tempeste geomagnetiche ogni volta che si trova al centro del disco solare ed a longitudini verso Ovest. Si chiamano tempeste geomagnetiche ricorrenti".

Lo 'scudo' dell'Ingv

Igino Coco, ricercatore dell'Ingv, è nel gruppo di lavoro che monitora questi fenomeni, tutto l'anno.  Avverte: "C’è un aumento dell’attività solare da un anno a questa parte ma è normale. Il sole ha cicli di attività che normalmente durano 11 anni, siamo nella fase di risalita. Quindi in futuro potrebbero verificarsi più tempeste geomagnetiche rispetto al passato".

Evento di Carrington

Ricorda il ricercatore: "La tempesta geomagnetica a memoria d'uomo più violenta, quella che ha poi generato la disciplina di studio è l'Evento di Carrington, che si verificò il 1 settembre 1859 e provocò danni gravissimi alle linee del telegrafo in tutto il mondo".

Canada 1989

Più di recente, ricorda Coco, "una tempesta geomagnetica molto forte ha colpito il Canada nel 1989, con un blackout che ha coinvolto tutto il Quebec. Ci  sono volute settimane per recuperare centraline e impianti bruciati".  

Gli eventi estremi si possono ripetere?

"Potenzialmente gli eventi molto violenti possono tornare a verificarsi - chiarisce il ricercatore -. La cosa non è predicibile".  

Che cos'è la rete Pecasus

Sulle tempeste geomagnetiche vigilano reti come Pecasus, "un consorzio di istituti che riferisce all’Icao, l'organizzazione internazionale dell'Aviazione civile. Gli istituti fanno monitoraggio sul sole e sugli strati alti dell’atmosfera, insomma su tutto ciò che potrebbe interferire con le rotte aeree".