Martedì 17 Settembre 2024
MONICA GUERCI
Magazine

La tempesta geomagnetica arriva in ritardo: aurore visibili fino al Texas

Un'espulsione di massa coronale (CME) ha colpito il campo magnetico terrestre con effetti visibili in diverse parti del mondo. Ecco cosa sta succedendo nello spazio e come potrebbero influenzare la Terra questi eventi solari

La mappa mostra una previsione a breve termine della posizione e dell’intensità dell’aurora (www.spaceweather.gov)

La mappa mostra una previsione a breve termine della posizione e dell’intensità dell’aurora (www.spaceweather.gov)

Una potente espulsione di massa coronale (CME) ha colpito il 16 settembre 2024,  il campo magnetico della Terra, generando una tempesta geomagnetica di classe G4, tra le più intense della scala che va da G1 a G5. Ma cos’è una tempesta solare, o geomagnetica? In poche parole è un disturbo del campo magnetico terrestre, colpito dalle particelle ad alta energia emesse dal Sole che rendono elettricamente carico lo strato più esterno dell’atmosfera. La CME in corso è arrivata circa 6 ore più tardi rispetto alle previsioni, ma l'impatto ha scatenato un'ondata di aurore spettacolari, visibili non solo nelle tradizionali aree polari, ma anche in zone insolite come il Texas Panhandle negli Stati Uniti.

Secondo Space Weather Prediction Center (SWPC) della NOAA – una divisione del National Weather Service -, che ha monitorato l'evento, la tempesta ha raggiunto il suo picco di intensità subito dopo l'impatto, causando disturbi nelle comunicazioni satellitari e radio. Sebbene la fase acuta si sia attenuata, i livelli di attività geomagnetica stanno ancora fluttuando tra G1 (minore) e G3 (forte), il che significa che le aurore potrebbero continuare a essere visibili per le prossime ore in diverse parti del mondo, inclusi Stati Uniti, Canada ed Europa.

L'origine della tempesta

L'allerta dal sito della Noaa che aggiorna con dati e mappe l'andamento della tempesta geomagnetica
L'allerta dal sito della Noaa che aggiorna con dati e mappe l'andamento della tempesta geomagnetica

La tempesta è stata innescata da un brillamento solare straordinariamente potente, verificatosi il 14 settembre dalla macchia solare chiamata AR3825. Questa attività, classificata come X4.5, ha rilasciato una quantità di energia tale da ionizzare la parte superiore dell'atmosfera terrestre, causando un blackout radio a onde corte su ampie aree del Sud America e dell'Oceano Atlantico centrale.

I brillamenti solari sono esplosioni di energia sulla superficie del Sole, e la loro intensità viene classificata in base alla quantità di energia rilasciata. Gli eventi di classe X sono i più potenti, e in casi estremi possono provocare gravi danni alle infrastrutture elettroniche e satellitari, oltre a spettacoli celesti mozzafiato come le aurore.

Cos’è una CME?

In astronomia, CME sta per “Espulsione di Massa Coronale” (dall’inglese Coronal Mass Ejection). Si tratta di un’enorme espulsione di plasma e campi magnetici dalla corona solare, che può viaggiare nello spazio a velocità di centinaia di chilometri al secondo. Quando queste particelle cariche colpiscono la magnetosfera terrestre, possono scatenare tempeste geomagnetiche di varia intensità. Le CME più potenti possono scatenare spettacolari aurore boreali e australi.

Nel caso specifico, l'espulsione di plasma ha viaggiato nello spazio per circa due giorni prima di colpire la Terra, e i suoi effetti sono ancora in corso mentre il nostro pianeta attraversa il "ventre" della CME, ovvero la parte più densa e carica del flusso di plasma. Questo sta causando forti fluttuazioni geomagnetiche, con potenziali rischi per i sistemi satellitari e le reti elettriche in diverse regioni del pianeta.

Uno spettacolo raro

Uno degli effetti più affascinanti delle tempeste geomagnetiche sono appunto le aurore, fenomeni luminosi provocati dall'interazione tra le particelle solari e il campo magnetico terrestre. Solitamente visibili solo alle alte latitudini, durante le tempeste geomagnetiche di forte intensità le aurore possono essere osservate anche in regioni più meridionali. Questa volta, le aurore sono apparse in aree insolite come il Texas, il Colorado e alcune parti d'Europa, suscitando l'entusiasmo di osservatori e fotografi. Nonostante la presenza della Luna piena, che di solito riduce la visibilità delle aurore, queste erano così brillanti da competere con il chiarore lunare.

Le conseguenze delle tempeste solari

Le tempeste geomagnetiche non solo offrono spettacoli naturali unici, ma possono anche avere conseguenze serie per le infrastrutture tecnologiche della Terra. Le particelle energetiche possono interferire con le comunicazioni satellitari, danneggiare i dispositivi elettronici a bordo dei satelliti, causare blackout nelle comunicazioni radio e disturbare le reti elettriche, soprattutto alle alte latitudini. In passato, tempeste particolarmente potenti hanno causato blackout elettrici su larga scala, come il famoso evento del marzo 1989, che lasciò gran parte del Quebec senza corrente per diverse ore.

Superluna del raccolto

Anche se la fase più intensa della tempesta sembra essere passata, gli esperti prevedono che l’attività geomagnetica continuerà per le prossime ore o giorni, con possibilità di nuove aurore visibili in varie parti del mondo. Con l'eclissi parziale della Luna del Raccolto, o Harvest Moon, poiché è la Luna piena più vicina all’equinozio d’autunno, prevista per oggi 17 settembre 2024, il cielo notturno potrebbe offrire un doppio spettacolo per gli osservatori più fortunati: la combinazione di aurore e di un'eclissi lunare.