Martedì 5 Novembre 2024

Il telescopio spaziale Kepler va in pensione. In un video tutte le sue scoperte

Il telescopio ha smesso ufficialmente di funzionare, ma ha raccolto una quantità di dati sui pianeti della Via Lattea: un video li visualizza in maniera efficace

Foto: oorka/iStock

Foto: oorka/iStock

Il 30 ottobre la NASA ha annunciato il pensionamento del telescopio spaziale Kepler, dopo nove anni di attività e dopo aver scoperto centinaia di pianeti simili alla Terra ma orbitanti all'interno di sistemi solari diversi dal nostro. Ora possiamo farci un'idea del lavoro svolto grazie a un video dell'utente YouTube Ethan Kruse, che mostra i quasi 2800 esopianeti individuati da Kepler. TUTTI I PIANETI SCOPERTI DA KEPLER I dati utilizzati da Kruse sono quelli forniti dall'Exoplanet Archive della NASA. Per visualizzare queste informazioni è stata conservata la scala delle orbite, rispetto a quelle del sistema solare, ma non quella dei singoli pianeti: lo scopo era rendere visibili quelli con dimensioni simili alla Terra, che altrimenti sarebbero stati un puntino molto difficile da identificare, e insieme evitare che giganti come Giove fossero troppo grossi e impedissero una visualizzazione che racchiudesse in un'unica inquadratura tutte le scoperte del telescopio spaziale. Inoltre, Ethan Kruse ha sincronizzato le orbite degli esopianeti e ha assegnato loro un colore che identifica la temperatura di equilibrio planetaria: si tratta della temperatura teorica che ogni pianeta avrebbe se fosse scaldato solo dal proprio sole, dunque senza tenere conto di un'eventuale atmosfera e di un eventuale effetto serra. Si va dall'azzurro della Terra al rosso di un pianete di lava. I PIANETI SCOPERTI DA KEPLER, IL VIDEO I NUMERI DEL TELESCOPIO SPAZIALE Lanciato il 7 marzo 2009, Kepler avrebbe dovuto funzionare per tre anni e mezzo, ma alla fine, pur se non sempre al proprio meglio, ha raccolto dati e li ha inviati sulla Terra per un totale di nove anni, sette mesi e 23 giorni. Il suo "occhio" ha osservato più di 145mila stelle presso le costellazioni del Cigno, della Lira e del Drago: un campo visivo enorme, se considerato dal nostro punto di vista, ma che in termini spaziali rappresenta lo 0,28% della volta celeste. Un dato che forniamo senza volere ridurre l'importanza del lavoro di Kepler, ma che serve a considerare l'immensità di ciò che ci circonda. Leggi anche: - Non ci siamo mai avvicinati così tanto al Sole - Rare immagini di una famiglia di gatti di Biet [VIDEO] - Ecco il mostro pollo senza testa, le rarissime immagini dagli abissi