Martedì 16 Luglio 2024
GIUSEPPE D’AMICO
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Taylor Swift, la storia delle origini italiane: il bisnonno partito dal Cilento che fece fortuna a Philadelphia

La star planetaria dai concerti sold-out ha sangue italiano: il suo avo Carmine Carlo Antonio Baldi era nato a Castelnuovo Cilento nel 1862

Salerno, 15 luglio 2024 – Una storia che parte dagli Stati Uniti per arrivare in Italia. Si può sintetizzare così la vicenda della celeberrima pop star Taylor Swift che nei due concerti tenuti a San Siro (entrambi sold out) ha letteralmente incantato i fans, ventimila dei quali provenienti dagli Stati Uniti. Della giovane star sappiamo tutto, comprese le sue origini italiane che la portano nel Cilento (importante zona turistica in provincia di Salerno) dove la cantante vorrebbe recarsi per conoscere la terra dal quale il suo trisavolo partì per cercare fortuna in America. A scoprire le origini cilentane della cantante è stato Giuseppe Galzerano, giornalista, scrittore e titolare della omonima casa editrice che ha pubblicato numerosi volumi dedicati proprio all’emigrazione oltreoceano.

Taylor Swift durante uno dei suoi concerti milanesi (Ansa)
Taylor Swift durante uno dei suoi concerti milanesi (Ansa)

Le origini cilentane di Taylor Swift emergono anche dal libro Philadelphia’s King of little Italy che, scritto da Charles Douglas, giudice della Corte Suprema del New Hampshire, è stato presentato nell’agosto dello scorso anno anche a Castelnuovo Cilento, presente l’autore. Nel volume, viene ricostruita la storia della famiglia della star grazie alla collaborazione di Giuseppe Galzerano che ha setacciato l’archivio di Castelnuovo. Lo stesso Galzerano durante un recente viaggio negli Stati Uniti ha incontrato i numerosi parenti tra i quali anche gli zii della cantante.

La storia inizia con Carmine Carlo Antonio Baldi, nato a Castelnuovo Cilento il 2 dicembre 1862, da Vito e Rosa Galzerano; nel 1877 emigra a Philadelphia insieme al padre quarantunenne e al fratello Virgilio, di dieci anni. Aprono un negozio di frutta e, due anni dopo, li raggiunge il fratello Fioravante. Messo da parte un bel gruzzolo, nel 1880 rientrano a Castelnuovo. Gli affari, però, vanno male per cui dopo sei mesi ripartono per Philadelphia dove riprendono l’attività di venditori di frutta. Nel 1883, Carmine Carlo Antonio è assunto come interprete da Thomas Karense, impegnato nella costruzione della ferrovia americana. Richiama i fratelli in America e insieme aprono prima una cava di pietre e poi un negozio per la vendita del carbone.

Charles Douglas con Giuseppe Galzerano
Charles Douglas con Giuseppe Galzerano

Nel 1885, dopo appena due anni, Carmine ha un’eccellente posizione finanziaria e gode della simpatia degli americani. Sposa la venticinquenne Luisa Eurindine Sorbenheimer, sorella di un famoso avvocato del foro di Philadelphia. La coppia ritorna a Castelnuovo, dove il 14 febbraio 1886 nasce il primo figlio, Alfonso Luigi. Rientrati a Philadelphia avranno altri sette figli, che occuperanno posti importanti nella società americana: uno sarà eletto deputato. Danno lavoro a tantissime persone e con la loro generosità contribuiscono a costruire ospedali, scuole, fontane e monumenti. Nel 1903 nasce la Banca Baldi e tre anni dopo il quotidiano in lingua italiana, L’Opinione del quale Carmine è proprietario e direttore. Il giornale che richiama nel nome la testata di Cavour del 1847, ottiene notevole successo nella comunità italo-americana e non solo.

Nel 1929, in occasione dell’eruzione del Vesuvio il giornale apre una sottoscrizione raccogliendo quasi cinquemila dollari mandati alla Croce Rossa. Una delegazione del quotidiano è ricevuta dal presidente Roosevelt per scongiurare la minacciata chiusura dell’emigrazione italiana. Ha una vasta e capillare rete di corrispondenti-viaggianti negli Stati Uniti e in Italia. Promuove una campagna-stampa a favore di Anna Valentini, una lucana condannata a morte per aver ucciso Rosa Salza, amante del marito, e riesce a sottrarla alla pena di morte.

Sempre nel 1906 Carmine Carlo Antonio diventa presidente della Federazione Italiana di Philadelphia e di numerose associazioni di mutuo soccorso, alcune delle quali si richiamano al Cilento, come la Società di Santa Maria delle Grazie di Acquavella e la Società Santa Barbara.

Quando il figlio Alfonso Luigi durante un viaggio in Italia si reca anche a Castelnuovo portando nella valigia una vecchia foto dei nonni, eseguita dal fotografo Bertolani di Salerno-Eboli, per riconoscerli.

All’epoca i fratelli Baldi dispongono di un capitale di 350 mila dollari, pari a un milione e 750 mila lire e le loro attività sono tra le più accreditate in America.

Il 27 maggio 1922 a Castelnuovo Cilento muore a 84 anni la madre, Rosa Galzerano. Nella primavera del 1923 Carmine Carlo Antonio, che negli Stati Uniti ha accompagnato il presidente del Consiglio Francesco Saverio Nitti, Guglielmo Marconi e altri personaggi in visita negli Usa, è per tre mesi a Roma per partecipare al congresso internazionale del commercio.

La rivista Columbus di New York del giugno 1923, diretta da Vincenzo Campora – che tra i suoi collaboratori ha Benedetto Croce, Trilussa e altri – segue il viaggio e riferisce che i numerosi impegni “non gli hanno impedito di visitare la sua casa nativa e di deporre novelli fiori sulla tomba dei suoi genitori”. Carmine Carlo Antonio, insieme al figlio Joe, viene ricevuto in Vaticano e dalla regina Margherita, che lo intrattiene in un lungo colloquio; quindi incontra Benito Mussolini e alcuni ministri. Il figlio Joe – informa la rivista – rimarrà a Siena per perfezionarsi nello studio dell’italiano.

Carmine Carlo Antonio muore a Philadelphia il 28 dicembre 1930 a 68 anni. Tra i 7 figli di Carmine Baldi figura anche Rosa Baldi, chiamata così in onore della nonna. Nata nel 1920, sposò in seconde nozze il tenente colonnello americano Archie Dean Swift. Rosa e Archie ebbero tre figli: Archie III, Douglas e Scott. Proprio quest’ultimo, Scott Swift, è il padre di Taylor Swift. E proprio i racconti di nonno Archie durante la Seconda Guerra mondiale hanno ispirato la canzone ‘Epiphany’, che compare nell’album ‘Folklore’ del 2020.

“Oggi – afferma Giuseppe Galzerano –  i Baldi, dimenticati e sconosciuti, non sono più presenti a Castelnuovo. Nel piccolo cimitero del paese sopravvive la tomba di Vito Baldi, costruita nel 1888. La casa, situata nella via principale del paese ha altri proprietari. Purtroppo, né una via né un edificio ricorda un illustre concittadino del passato che è stato un autorevole e importante referente del partito repubblicano americano”.