Giovedì 5 Settembre 2024

Tappo del lavandino, cosa fare quando si blocca: la guida completa

Prima di intervenire bisogna capire di che tipo di tappo si tratta: saltarello, click clack o standard. Per ognuno c’è un metodo differente, ecco quale

Tappo del lavandino

Tappo del lavandino

Roma, 6 settembre 2024 – Può capitare di ritrovarsi con un tappo del lavandino completamente bloccato, in bagno o in cucina. È un piccolo intoppo che può accadere, ovviamente, anche con il tappo del bidet o quello della doccia o della vasca. Prima di tentare qualsiasi intervento, è fondamentale capire il tipo di tappo che si ha e la causa dell’ostruzione.

Tipologie

I lavandini possono avere vari tipi di tappi. I tappi standard sono quelli che si sollevano e si abbassano manualmente. I tappi saltarello sono controllati da una leva posta dietro il rubinetto. I click-clack funzionano quando vengono premuti affinché si aprano o si chiudano. Ciascuno di essi ha un meccanismo specifico e può incastrarsi per motivi diversi: problemi meccanici, accumulo di detriti o sporco.

Primo intervento

Prima di ricorrere a strumenti complessi si può provare con qualche semplice metodo. Se si è alle prese con un tappo standard, si può provare a tirarlo verso l’alto, senza usare troppa forza e senza fare movimenti bruschi, mentre lo si gira leggermente da destra a sinistra o viceversa. Nel caso di un tappo saltarello, si deve premere delicatamente sulla sua superficie muovendolo su e giù più volte, stando attenti a non danneggiare il lavandino.

Si può anche provare ad applicare un lubrificante come un po’ di olio da cucina o un prodotto specifico intorno al bordo del tappo, lasciandolo agire per alcuni minuti. Poi si prova a rimuoverlo di nuovo. Ciò dovrebbe aiutare soprattutto se il blocco è causato da accumuli di calcare. Oltre a quest’ultimo, tra le principali cause che bloccano i tappi in un lavandino possono essere l’accumulo di capelli o residui di sapone, residui di cibo in cucina o problemi meccanici come componenti usurati o danneggiati.

Metodi avanzati

Se le soluzioni semplici non funzionano, si possono provare altri sistemi, per esempio si può usare una piccola ventosa che aderisca bene alla superficie del tappo. Alternativamente si può provare ad applicare del mastice adesivo sul tappo pulito e asciutto. Dopo aver lasciato asciugare, si tira il mastice per rimuovere l’accessorio del lavandino, rimasto bloccato. Quando si ha a che fare con un modello del tipo saltarello, invece, si può rimuovere la leva dietro il rubinetto per accedere all’asta collegata al tappo. Quindi si stacca l’asta e si prova a sollevare il tappo manualmente, pulendo eventuali accumuli di sporco.

Se nel lavandino è rimasto bloccato un tappo click-clack, si può provare a svitarlo girandolo in senso antiorario, utilizzando un panno e una pinza se necessario. Poi si puliscono bene il tappo e l’area circostante. Se interventi del genere non sortissero alcun effetto, si potrebbe procedere a smontare parzialmente il lavandino. I passaggi non sono complicati, ma si deve fare tutto con delicatezza e solo se ci si sente sicuri: si stacca il sifone e si svita il tubo attaccato sotto la piletta di scarico, quindi si prova a spingere il tappo dal basso.

Filtri

Prevenire la formazione di calcare nel lavandino è fondamentale per mantenere il proprio impianto idraulico in ottime condizioni e ridurre la necessità di interventi di manutenzione, tra cui la rimozione di eventuali tappi bloccati. Innanzitutto bisognerebbe installare un filtro sul rubinetto del lavandino. I filtri possono ridurre la quantità di minerali duri presenti nell’acqua, che sono responsabili della formazione di calcare. Dopo ogni utilizzo il lavandino andrebbe asciugato con un panno in microfibra asciutto e pulito.

Pulizia costante

Vanno poi puliti regolarmente il lavandino e il rubinetto utilizzando prodotti specifici per la rimozione del calcare. Meglio adoperare detergenti non abrasivi per evitare di graffiare le superfici. 

Un mix di aceto bianco e bicarbonato di sodio, quindi ottenuto con prodotti naturali, può essere molto efficace per sciogliere i depositi di calcare e, nello stesso tempo, non è aggressivo né dannoso. Oltre all’aceto bianco, inoltre, per sciogliere il calcare può essere usato anche del succo di limone, usato in purezza o diluito nell’acqua. Attenzione anche a eventuali perdite d’acqua e all’utilizzo frequente di acqua calda, che possono accelerare la formazione di incrostazioni e detriti calcarei.