Martedì 16 Luglio 2024
LOREDANA DEL NINNO
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Svolta nelle corti d’Europa. Colte, giovani e grintose. Poker di (future) regine

Nei prossimi decenni quasi tutte le monarchie del Vecchio Continente saranno guidate da donne. Le fantastiche quattro si preparano a regnare tra addestramenti militari e master prestigiosi

Svolta nelle corti d’Europa. Colte, giovani e grintose. Poker di (future) regine

Svolta nelle corti d’Europa. Colte, giovani e grintose. Poker di (future) regine

Roma, 29 dicembre 2023 – Studiano da regine con senso del dovere e determinazione. Distanti anni luce dai capricci e dalle leziosità attribuiti spesso in passato dalle cronache rosa alle giovani esponenti della nobiltà. Leonor di Spagna, 18 anni, Catharina-Amalia dei Paesi Bassi, 19, Ingrid Alexandra di Norvegia, 19, ed Elisabeth del Belgio, 22, indosseranno nei decenni a venire la corona dei rispettivi Paesi, segnando una svolta epocale. Sarà infatti la prima volta in Europa in cui un numero così elevato di donne siederà contemporaneamente su un trono. E se all’elenco si aggiunge la più matura Victoria, 46 anni – prossima sovrana di Svezia e madre di Estelle, oggi 7 anni, destinata a succederle – la tendenza di monarchie al femminile potrebbe consolidarsi ulteriormente nel tempo.

Le ’fantastiche quattro’, appartenenti alla generazione Z, sono quasi tutte nate da madri prive di sangue blu, che si sono fatte da sole. Donne borghesi e di successo, meritevoli di aver saputo trasmettere alle figlie il principio che impone di ripagare i privilegi con la fatica, unitamente al valore dell’impegno. Lezione che Leonor, Ingrid, Amalia ed Elisabeth stanno mettendo in pratica alla perfezione, ciascuna a suo modo.

Leonor di Borbone ha compiuto 18 anni lo scorso ottobre e ha subito giurato sulla Costituzione, incantando la Spagna, sotto lo sguardo amorevole dei genitori, Felipe e Letizia, ex popolare anchorwoman della tv di Stato. Sulle sue spalle grava il peso di cancellare dalla memoria dei sudditi gli scandali che hanno segnato gli ultimi anni del regno del nonno, Juan Carlos. Leonor ha le fattezze di una principessa delle fiabe e il sorriso empatico di re Felipe. Così giovane, ma già compresa nei doveri del ruolo, piace al 63% dei connazionali, conquistati dai suoi modi – per nulla altezzosi – che la avvicinano alla gente. Colta e poliglotta, sta completando l’addestramento nell’Esercito. L’attendono 12 mesi in Aeronautica, un altro anno in Marina, l’università pubblica in Spagna e un master all’estero. Persino la stampa più avversa alla monarchia è stata costretta a riconoscerle un carisma innato, privo di ombre.

Catharina-Amalia, primogenita di re Willem e della consorte Maxima, figlia di un politico argentino ed ex manager dell’alta finanza, diventerà regina dei Paesi Bassi. Ha fatto notizia la sua rinuncia all’indennità annuale di 1.6 milioni di euro, che le sarebbe spettata al compimento della maggiore età. "Voglio prendermi un anno sabbatico – aveva spiegato – e desidero guadagnarmi questa somma, non riceverla per diritto acquisito". Ha subìto minacce di rapimento, attacchi di body shaming per il peso e le attenzioni morbose di uno stalker, arrestato nel 2020. Ma Amalia non si è fatta intimorire, condividendo pubblicamente la scelta di sottoporsi a una psicoterapia per superare i traumi indotti e sottolineando ai sudditi l’importanza della salute mentale. Un fiore d’acciaio.

Ingrid Alexandra, erede al trono di Norvegia e figlia di re Haakon e dell’ex giornalista Mette-Marit, vive in un quartiere trendy di Oslo, come una ragazza qualunque. Da qualche mese lavora in una scuola, in attesa di iniziare nel 2024 l’addestramento militare. La 19enne principessa ha già dimostrato coraggio da vendere. Lo scorso agosto si è lanciata con il paracadute da un’altezza di 20mila piedi, assieme al comando speciale delle forze armate a Rena. "Era un mio desiderio da quando ho 18 anni", ha liquidato l’impresa, come niente fosse.

Elisabeth del Belgio, duchessa di Brabante, ha invece già completato il percorso militare e studia ad Oxford. Sarà la prima donna a sedere sul trono del suo Paese – spezzando la sequela di regine consorti – anche grazie all’abolizione, nel ’91, della legge salica, che impediva alle primogenite di regnare. Un atto sancito dieci anni prima della sua nascita, in perfetta sincronia per condividere il cambio di passo nel Vecchio continente.