Martedì 5 Novembre 2024

Sarà il latte di ornitorinco a salvarci dai superbatteri?

Una ricerca ha indagato sulle eccezionali proprietà antimicrobiche del latte dei monotremi, scoprendo cose molto interessanti

(Foto: JohnCarnemolla/iStock)

(Foto: JohnCarnemolla/iStock)

Ha il becco d'anatra, depone le uova e ha altre caratteristiche in comune con uccelli e rettili, nonostante sia un mammifero: l'orintorinco è senza dubbio uno degli "scherzi della natura" più insoliti e affascinanti del mondo. Ma ora il suo latte potrebbe anche aiutarci a sconfiggere i superbatteri resistenti agli antibiotici, come rivela una ricerca australiana pubblicata poco tempo fa sulla rivista Structural Biology Communications. CHE COS'È ESATTAMENTE UN ORNITORINCO? Fughiamo subito ogni dubbio: si tratta di un mammifero. Per la precisione di un mammifero altamente specializzato, che appartiene al primitivo ordine dei monotremi, animali ovipari (ossia depongono le uova) che però allattano i propri piccoli. PERCHÉ IL SUO LATTE È TANTO SPECIALE Stranezza tra le stranezze, il latte prodotto dall'ornitorinco non fuoriesce dalle mammelle (assenti), bensì da pori presenti sulla pelle. Questa caratteristica espone ai batteri il latte materno, che per bilanciare l'inconveniente è dunque ricco di sostanze antimicrobiche. UNA PROTEINA "SUPERSTAR" Le qualità antibatteriche del latte di ornitorinco erano da tempo note agli scienziati. Tuttavia, i ricercatori della Deakin University e della CSIRO (Commonwealth Scientific Industrial Research Organisation) hanno approfondito la questione, cercando di scoprire cosa rende così unico questo liquido. L'indagine ha portato all'isolamento e alla replicazione in laboratorio di una proteina dalla particolarissima forma a ricciolo, soprannominata non a caso Shirley Temple, chiaro riferimento ai "riccioli d'oro" della leggendaria baby-attrice statunitense. CUCCIOLI AL SICURO La proteina presenta una struttura pieghevole mai osservata prima e viene prodotta esclusivamente dai monotremi, in dosi molto elevate. Gli scienziati ipotizzano che Shirley Temple sia responsabile delle alte proprietà antibatteriche del latte, proteggendo in questo modo i giovani ornitorinchi dagli attacchi degli agenti patogeni. UN RIMEDIO PER ANTIBIOTICO-RESISTENZA? La scoperta non ha immediati ripercussioni in ambito clinico, ma fornisce un ulteriore spunto di riflessione per lo sviluppo di ricette farmacologiche capaci di opporsi ai batteri divenuti resistenti agli antibiotici. "Anche se abbiamo identificato questa proteina altamente insolita solo nei monotremi, questa ricerca aumenta la nostra conoscenza delle strutture proteiche in generale", concludono i ricercatori, "Il lavoro andrà avanti, gettando le basi per lo sviluppo di possibili farmaci".