Sabato 23 Novembre 2024
SILVIA GIGLI
Magazine

Sui social (a sorpresa) vince la tenerezza

L’addio di Piero Angela e l’annuncio della malattia di Fedez sono i post più condivisi nel 2022. La commozione è più forte dell’odio

Piero Angela, scomparso ad agosto a 99 anni, con il figlio Alberto (60 anni)

Piero Angela, scomparso ad agosto a 99 anni, con il figlio Alberto (60 anni)

Roma, 16 dicembre 2022 - Voglia di tenerezza e di emozioni sincere. Una breccia sembra aprirsi nel mondo dei social media spesso additato (forse non a torto) solo come fonte di odio e fake news. Accade infatti che a vincere la classifica dei post più popolari in Italia nel 2022 siano stati il gigante Piero Angela su Facebook, e Fedez su Instagram. Entrambi grazie a contenuti ad alto tenore emotivo. L’addio postumo del grande divulgatore, diffuso dopo la sua scomparsa il 13 agosto a 99 anni, è stato il post più letto su Facebook nel 2022 in Italia con oltre 954mila interazioni e 197mila condivisioni. "La mia vita è stata un’avventura straordinaria, vissuta intensamente. Penso di aver fatto la mia parte. Cercate di fare anche voi la vostra per questo nostro difficile Paese", aveva lasciato scritto Angela. L’intensità del suo messaggio ha colpito il cuore del popolo della rete così come l’annuncio dell’operazione per il tumore al pancreas di Fedez su Instagram, che a marzo ha registrato 3 milioni e 986mila interazioni.

In base all’analisi della società DeRev, la classifica dei post più popolari su Facebook mostrerebbe come gli italiani cerchino soprattutto storie di vita. E secondo Roberto Esposito, ceo di DeRev, questi risultati rivelerebbero l’assenza di un’essenziale evoluzione per il pubblico di Facebook: "Gli utenti premiano contenuti ad alto tasso emotivo, legati per lo più a una tradizione ultra popolare e in simbiosi con quanto proposto dalla tv". Ma i medesimi dati potrebbero anche prestarsi a a una lettura diametralmente opposta: non è che sui social il bisogno di umanità, addirittura di compassione e commozione stia iniziando a infrangere il grantico impero del gossip e degli insulti?

Certo, nelle classifiche dei post 2022 più condivisi su Facebook e Instagram non mancano i pezzettini di varietà (Italia’s got Talent) o le imprese sportive (tipo il dribbling di Ángel Di María). Ma a voler essere ottimisti, perché non credere che si stia avverando – persino nel rutilante, invasivo mondo dei social media – la speranza dello psichiatra Eugenio Borgna secondo il quale basterebbe un po’ di tenerezza per salvare il mondo e le nostre anime sofferenti?

"Oggi l’aggressività verbale o fisica sembrano vincere a discapito dell’umanità – avverte il saggista nel suo ultimo lavoro intitolato giustappunto Tenerezza – ma fragilità e timidezza sono tra gli elementi cardine della nostra vita. Costa tempo, costa fatica, ci si stanca molto nell’immedesimarsi nei pensieri e nelle emozioni, negli sguardi e nei volti, nelle lacrime e nel sorriso delle persone che conosciamo e che incontramo – scrive ancora Borgna – ma è un dovere al quale non dovremmo mai venire meno: solo così si giunge a una rinnovata coscienza etica della vita". Che si tratti anche della vita (e dell’etica) online?

Ecco allora Fedez dominare Instagram, e superare la moglie, Chiara Ferragni, con il racconto in lacrime della brutta malattia che lo aveva colpito, del suo intervento chirurgico e con le sue storie insieme ai figli. "Sui social – spiega ancora Esposito –, una comunicazione tutta orientata alla promozione di un messaggio commerciale non funziona. Il fatto che Fedez raccolga maggiore consenso quando parla di sé e della famiglia piuttosto che quando condivide il proprio lavoro è del tutto normale perché, se si cavalcano temi prettamente umani, inevitabilmente la platea si allarga".

Molta strategia, insomma. Ma forse anche un po’ di verità. Magari i social network non si sono trasformati all’improvviso nel paradiso dei buoni sentimenti, ma ci sta che qualcosa stia cambiando, che oltre agli imbecilli (come li definì facendo scandalo Umberto Eco) e agli spargitori di odio esistano ed agiscano e – perché no? – prendano sempre più forza in quei tecno-luoghi tanto artificiali quanto ormai parte fondante della nostra quotidianità, anche persone civili, capaci non solo di elaborare un pensiero autonomo ma anche di elargire una carezza, per quanto 'solo' virtuale. Niente è perduto, almeno per ora. Fino a quando esisterà una scintilla di compassione e di tenerezza nessun mostro cyber tecnologico ci ruberà il cuore e la mente. Ci piace sperarlo. Basta non perdere la nostra capacità di critica. E restare umani.