Mercoledì 25 Dicembre 2024
REDAZIONE MAGAZINE

Studio Ghibli su Netflix. Anche 'La città incantata' in arrivo

A partire dall'1 febbraio arriveranno in streaming capolavori come 'La città incantata', 'Principessa Mononoke' e 'Pom Poko'

Foto: Netflix

Ottime notizie per coloro che amano il cinema d'animazione dello Studio Ghibli, la casa di produzione giapponese che ci ha regalato i capolavori di Hayao Miyazaki e Isao Takahata: Netlflix ha acquistato i diritti per la distribuzione di 21 film in streaming al di fuori di Stati Uniti, Canada e Giappone. A partire dall'1 febbraio 2020 e in un totale di tre tranche mensili, avremo accesso in Italia ad alcuni dei titoli più importanti nella storia del cinema animato, per esempio 'La città incantata', 'Principessa Mononoke' e 'Pom Poko'. Unico capolavoro che manca all'appello, per ora, è 'Una tomba per le lucciole' di Isao Takahata (1988), struggente storia di un ragazzino e di sua sorellina che tentano di sopravvivere durante la seconda guerra mondiale. Al momento non è dato sapere se e quando entrerà nel catalogo di Netflix.  

 

 

Lo Studio Ghibli su Netflix

Ecco nel dettaglio cosa esce e quando. Si tratta della quasi interezza del catalogo dello Studio Ghibli, che ad oggi conta 22 lungometraggi prodotti, 21 dei quali arriveranno presto in streaming su Netflix. 1 febbraio 2020: 'Il castello nel cielo' (1986), 'Il mio vicino Totoro' (1988), 'Kiki - Consegne a domicilio' (1989), 'Pioggia di ricordi' (1991), 'Porco Rosso' (1992), 'Si sente il mare' (1993) e 'I racconti di Terramare' (2006). 1 marzo 2020: 'Nausicaä della Valle del vento' (1984), 'Principessa Mononoke' (1997), 'I miei vicini Yamada' (1999), 'La città incantata' (2001), 'La ricompensa del gatto' (2002), 'Arrietty - Il mondo segreto sotto il pavimento' (2010) e 'La storia della Principessa Splendente' (2013). 1 aprile 2020: 'Pom Poko' (1994), 'I sospiri del mio cuore' (1995), 'Il castello errante di Howl' (2004), 'Ponyo sulla scogliera' (2008), 'La collina dei papaveri' (2011), 'Si alza il vento' (2013) e 'Quando c'era Marnie' (2014).

 

 

 

 

Perché (ri)vedere i film Ghibli

Fondato nel 1985 dai cineasti Hayao Miyazaki e Isao Takahata insieme ai produttori Toshio Suzuki e Yasuyoshi Tokuma, lo Studio Ghibli ha sede a Tokyo ed è un faro indiscusso per la storia del cinema d'animazione. A partire soprattutto dalla seconda metà degli anni Novanta è diventato un fenomeno manistream anche in Occidente, uscendo dalla nicchia degli appassionati e conquistando un pubblico sempre più ampio ed eterogeneo. Ciò che l'ha reso celebre e stimato è la capacità di produrre film tecnicamente ineccepibili e narrativamente molto affascinanti per come affrontano temi cruciali come il rapporto fra uomo e natura, oppure il passaggio all'età adulta. Il sostantivo "poesia" è spesso associato a ragione alle opere di Miyazaki e Takahata: a loro basta un dettaglio per spalancare suggestioni. Molta animazione occidentale contemporanea, vedi ad esempio la produzione di Pixar, ha un debito di riconoscenza nei confronti dello Studio Ghibli e anche per questo vale la pena di (ri)guardare i suoi film. Leggi anche: - Dov'è il mio corpo?, il poetico film d'animazione di Netflix - Sex Education, stagione 2: ecco perché è una serie TV da vedere - Aquaman, è in arrivo la serie TV animata