Sabato 22 Marzo 2025
EUGENIO TANGERINI
Magazine

Strega Poesia: ecco la dozzina

Annunciata da Vivian Lamarque: tra gli autori scelti anche Maurizio Cucchi

La poetessa Vivian Lamarque (79 anni)

La poetessa Vivian Lamarque (79 anni)

«La guerra spiegata ai poveri» è il titolo di un atto unico che Ennio Flaiano scrisse nel 1946, pieno di aforismi amari e fulminanti. Uno fra tutti: «Ogni generale è un pochino poeta. Le poesie come le guerre non si spiegano, si sentono: e un generale la guerra la sente». La poetessa Vivian Lamarque parte da qui, a sorpresa, per raccontare con naturalezza cosa prova di fronte agli sconvolgimenti del tempo presente. Succede a Book Pride, fiera nazionale degli editori indipendenti, dove l’altra sera è stata annunciata la dozzina di candidati alla terza edizione del Premio Strega Poesia. «Non sono un generale – dice Lamarque – ma la guerra la sento». Dunque la domanda è inevitabile: cosa si può scrivere oggi? «Mi sono chiesta perché sono frenata», risponde. C’è più di un motivo: «Sto comoda sul divano, con la matita che cerca assonanze, e ho un senso di colpa. Poi penso che la guerra mi suscita una rabbia furiosa: noi poeti non siamo pecorelle, ma non sono abituata a scrivere con rabbia». Eppure una poesia l’ha iniziata, qualche mese fa, di fronte alle immagini terribili della tv: «A loro catene ai piedi, a loro rasano le teste come alle pecore la lana». Per ora si è fermata qui, la riprenderà. E ha scritto di getto anche dopo l’ultimo bombardamento a Gaza: «Sempre le bombe separano i tetti dalle case», sono i primi versi. Non legge tutto, ma basta l’incipit per dare senso a un’iniziativa importante che va in scena, non a caso, nella Giornata mondiale della poesia. Sono 170 i libri che hanno partecipato alla prima fase di selezione. Tra questi il Comitato scientifico – di cui fa parte Vivian Lamarque, che ha vinto nel 2023 la prima edizione del Premio – ha scelto le dodici opere in corsa per la selezione della cinquina finalista. Ecco i titoli. Prisca Agustoni, L’animale estremo, Interno Poesia; Elisa Biagini, L’intravisto, Einaudi; Marco Corsi, Nel dopo, Guanda; Maurizio Cucchi, La scatola onirica, Mondadori; Claudio Damiani, Rinascita, Fazi; Roberto Deidier, Quest’anno il lupo fissa negli occhi l’uomo, Molesini; Alfonso Guida, Diario di un autodidatta, Guanda; Antonio Francesco Perozzi, on land, Prufrock; Giancarlo Pontiggia, La materia del contendere, Garzanti; Jonida Prifti, Sorelle di confine, Marco Saya; Marilena Renda, Cinema Persefone, Arcipelago Itaca; Tiziano Rossi, Il brusìo, Einaudi. Il Premio Strega Poesia è promosso da Fondazione Bellonci e Strega Alberti Benevento, in collaborazione con Bper Banca e Tirreno Power. Media partner Rai, sponsor tecnici Feltrinelli e Sygla. L’altra sera a Book Pride hanno detto la loro, sullo stato dell’arte, altri tre componenti del Comitato scientifico: il direttore della Fondazione Bellonci Stefano Petrocchi, il critico Andrea Cortellessa e la poetessa e scrittrice Laura Pugno. «I poeti sono abituati alle dispute – osserva Cortellessa – e a dispetto delle apparenze non sono tipi teneri. Quest’anno per la prima volta emerge una querelle tra antichi e moderni, o più semplicemente una faglia generazionale. A una pattuglia di maestri riconosciuti si contrappone un drappello di voci nuove. In palio, come sempre, il governo della lingua». «Nella dozzina – aggiunge Pugno – emergono temi forti: il rapporto con la letterarietà, ad esempio, e una sensibilità nuova verso il paesaggio. È una poesia che non rinuncia a giocare la sua partita, dialogando con altre lingue e altri mondi». Ora parte la gara. «La dozzina – spiega Petrocchi – esordirà con un reading l’8 aprile a Roma, mentre l’annuncio della cinquina finalista si terrà il 7 maggio al MAXXI L’Aquila. Un’ampia giuria, formata da personalità della cultura ma non solo, sceglierà quindi l’opera vincitrice». Gran finale l’8 ottobre, alla Casa dell’Architettura di Roma. E intanto sulla «faglia» tra poeti si discute: dicono che Andrea Zanzotto, ad esempio, debba molto a Eugenio Montale. E viceversa. Così le generazioni s’incrociano, scambiandosi di posto.