Venerdì 27 Dicembre 2024
REDAZIONE MAGAZINE

La vera storia della Befana: quella volta che incontrò i Re Magi

Le origini pagane, l'iniziale condanna da parte della Chiesa e infine l'assimilazione alle annuali festività religiose legate all'Epifania

La storia della Befana è lunga e curiosa. Le sue origini risalgono a secoli fa, prima della nascita di Cristo, quando questa figura aveva caratteristiche folkloristiche. Alcuni elementi del passato sono rimasti simili anche ai giorni nostri e proprio questa commistione di paganesimo e religione spiega la peculiarità della Befana. Del resto, parliamo di una vecchia che utilizza una scopa per volare, portando doni e dolci ai bambini buoni e carbone a quelli cattivi. Un'immagine che mal si concilia con quelle tipiche delle festività cristiane e cattoliche.

Illustrazione della Befana
Illustrazione della Befana

La nascita della Befana

Non esistono fonti sufficienti per consentire agli studiosi di datare in modo sicuro il momento in cui nacque la tradizione della Befana. Alcuni ritengono che risalga addirittura al X secolo a.C., ma non vi sono certezze. È invece un fatto assodato che nel corso del VI secolo a.C. questa tradizione divenne un elemento ricorrente all'interno dei riti propiziatori legati all'avvicendamento delle stagioni. In sostanza, le feste pagane celebravano la fine dell'inverno nella speranza che la nuova stagione portasse raccolti abbondanti. In questo contesto, la Befana rappresentava una personificazione della natura e in particolare della stagione invernale pronta a cedere il passo alla primavera. Da qui l'iconografia che la vuole vecchia e con indosso vesti logore: come qualcuno che, appunto, è alla fine del proprio ciclo.  

Il contributo degli antichi romani

Ciò però non spiega come mai la Befana sappia volare a bordo di una scopa. Un indizio potrebbe venire dall'incontro con il pantheon politeista di Roma antica. I romani, infatti, tendevano ad assimilare i riti preesistenti, quelli che trovavano nel corso dell'espansione del loro territorio: non li cancellavano, dunque, ma li sovrapponevano alle proprie divinità, così da creare una commistione favorevole all'assimilazione di nuove popolazioni. Così la Befana fu identificata con la dea Diana, signora delle foreste, protettrice degli animali selvatici, custode delle fonti d'acqua e dei torrenti. La vicinanza fra queste due figure era insomma legata all'antropomorfizzazione della natura. Forse in questo momento nacque l'idea che la Befana fosse capace di volare sui campi coltivati, in una sorta di azione di buon augurio.  

L'avvento del Cristianesimo

In estrema sintesi, l'affermazione del Cristianesimo portò a due differenti atteggiamenti, nei confronti delle credenze pregresse. Alcune furono osteggiate, altre furono invece assimilate. Per un certo periodo la Befana fu oggetto di dibattito: c'era chi la bollava come frutto di influenze sataniche e chi, ad esempio Epifanio di Salamina (310-403 d.C. circa), sosteneva l'opportunità di una assimilazione. Alla fine la posizione di Epifanio ebbe la meglio e la Befana fu inserita nella ricorrenza dell'Epifania, diventando una vecchia donna alla quale i Re Magi chiesero come raggiungere la capanna di Gesù. Lei fornì le indicazioni del caso, ma declinò l'invito dei tre uomini a unirsi a loro. In un secondo momento cambiò idea e decise di raccogliere doni in un sacco, per portarli al figlio di Dio. Non riuscì però a ritrovare i Magi né a recarsi alla capanna dove si erano rifugiati Maria e Giuseppe. Allora consegnò i regali ai bambini, avviando in questo modo una tradizione sopravvissuta fino ai giorni nostri.

Sì, ma la scopa?

Gli studiosi non hanno saputo ricostruire come e quando l'iconografia della Befana abbia aggiunto la scopa. Secondo un'ipotesi che va per la maggiore, sarebbe successo nel corso del Basso Medioevo, in riferimento all'idea della pulizia e in senso più ampio della purificazione in vista della nuova stagione.