Castelfalfi (Montaione), 26 novembre 2024 – E’ la dimora perfetta del gentiluomo contemporaneo, internazionale nel Dna, raffinato, colto, amante della bellezza assoluta. Viaggiatore e sognatore che sceglie di soggiornare in una austera e potente torre medievale tra arredi di alto artigianato toscano contemporaneo. Questo il protagonista cittadino del mondo che sceglierà di vivere un’esperienza a tutta natura nella suite Stefano Ricci La Rocca, a Castelfalfi, borgo mediceo di origini etrusche antichissime, nel triangolo magico dell’arte e del paesaggio incantato tra Pisa, Firenze e Siena, a pochi chilometri dal Comune di Montaione in una Toscana ancora intatta. Due piani di suite nella torre, su 307 mq su due livelli, ambienti lussuosi quanto veri disegnati dall’imprenditore designer fiorentino Stefano Ricci qui a Castelfalfi, dove è sorto negli anni il resort cinque stelle con anche il campo da golf acquistato anni fa dal magnate indiano Aloke Lohia, billionario della chimica e in particolare della plastica.
Stefano Ricci è alla seconda prova con le suite deluxe dopo quella del Grand Hotel Principe di Piemonte a Viareggio dove questa estate ha villeggiato per quindici giorni il Re d’Arabia Salman bin Abdulaziz nelle stanze disegnate da Stefano Ricci. E chissà chi verrà ora a Castelfalfi, già si parla di recenti soggiorni di star americane (per avere la suite si spendono circa 20.000 euro a notte). Aspettando gli illustri ospiti ecco questo “nido” dorato nel castello a diretto contatto con l’eccellenza dell’artigianato toscano da sempre valorizzato al massimo dal creativo fiorentino, famoso nel mondo per la sua alta moda maschile svelata oggi sempre nel Castello di Castelfalfi con la collezione uomo inverno 2025 che sarà presentata al prossimo Pitti Uomo di gennaio e con foto e video della missione strepitosa della maison fiorentina a Machu Picchu in Perù tra gli Incas per il progetto Stefano Ricci Explorer, con “maestri di cerimonie” i figli dell’imprenditore stilista, Niccolò Ricci, amministratore delegato, e Filippo Ricci, direttore creativo, davanti a babbo Stefano e mamma Claudia Ricci entrambi fondatori del brand nel 1972.
La penthouse guarda le colline toscane immortalate dai maggiori artisti del Rinascimento ed è piena di dettagli, come fosse un capo d’alta moda: soggiorno, due suite, terrazza panoramica con jacuzzi e una lobby col caminetto, due nomi Aquila e Pegaso qualora le si voglia prendere separatamente, tra primo e secondo piano, arredi esclusivi in radica e scale e rifiniture in pietra serena scalpellata a mano dei Maestri Scarpellini di Firenzuola, tende dell’Antico Setificio Fiorentino (sempre parte del Gruppo Stefano Ricci) col disegno Impruneta, porcellane, argenti e cristalli esclusivi, poltrone di coccodrillo nero sostenibile e in coccodrillo bianco e nero anche la favolosa scacchiera: uno degli esemplari del gioco è stato donato da Stefano Ricci ad Andrea Bocelli, amico e testimonial del brand, per il compleanno.
“Castelfalfi è un luogo a me caro - racconta Stefano Ricci mentre saluta e ringrazia Mounir Husseini amministratore delegato di Castelfalfi e rappresentante qui della famiglia Lohia - perché di proprietà di amici coi quali ho rapporti di profonda stima. E qui ho pensato a una villa di campagna, armoniosa e equilibrata tra heritage del passato e futuro. Una dimora ideale per un gentiluomo di oggi. Vestire un ambiente significa infatti abbracciare la vita che ruota intorno a un uomo a360 gradi proprio come un abito sartoriale”.