Venerdì 22 Novembre 2024
RITA BARTOLOMEI
Magazine

Squali bianchi, l'incredibile patto sulle prede. E fanno più morti ippopotami o tostapane

Primo Micarelli, pioniere delle trasferte in Sud Africa: il Mediterraneo, la peggior trappola a livello planetario. Ecco perché

Roma, 30 ottobre 2022 - Squali bianchi e inquinamento:  il punto dal congresso di Valencia e cosa sta succedendo nel Mediterraneo. Lo abbiamo chiesto a Primo Micarelli, direttore del Centro Studi Squali - Istituto scientifico e docente all’Università di Siena con l’unico corso universitario italiano interamente dedicato agli squali. Micarelli è oceanografo e biologo marino, tra i principali esperti europei di biologia degli squali, pioniere delle trasferte in Sud Africa (ma non così d'accordo con la modella Ocean Ramsey, che ci nuota assieme in libertà).

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Una vita tra gli squali bianchi

"Abbiamo cercato di riportare nei giusti termini il rapporto tra uomo e squalo. Le statistiche ci dicono che ogni anno nel mondo si verificano meno di 20 attacchi mortali di squali, 3 di questi sono attribuibili a squali bianchi. Mentre i soli ippopotami in Sudafrica sono responsabili di 25 morti all’anno. Per non parlare di altre specie altrettanto pericolose e per non arrivare quasi al ridicolo, ai famosi tostapane che uccidono più di 200 persone all’anno solo negli Stati Uniti".

"Ecco come ci dobbiamo comportare"

"Gli squali si trovano al vertice della catena alimentare, non hanno preferenze dirette all’uomo. Ma se ci troviamo nel posto sbagliato al momento sbagliato, rischiamo di essere attaccati. Tutti i casi di attacco si verificano dove ci sono assembramenti di squali. Si fa surf all’alba o al tramonto, il momento della caccia per questi animali, e anche così ci si mette in pericolo. Se usiamo un minimo di attenzione, le possibilità di attacco sono pari alla vincita di un milione di dollari a Las Vegas. Lo squalo è il perfetto predatore marino. Meglio di lui c’è solo l’orca. Quindi va rispettato e temuto".

Ocean Ramsey e le nuotate con gli squali

Ocean Ramsey nuota libera tra gli squali bianchi

"Il rapporto con gli squali non va banalizzato. Non siamo del tutto d’accordo con Ocean Ramsey. Di questa modella - che si dichiara ambasciatrice del rapporto con gli squali, quelli bianchi in particolare - è molto noto il caso di uno snorkeling con Deep blue, una femmina di quasi 6 metri. Ha nuotato con lei, si è avvicinata e le ha toccato la pinna dorsale. Tutto questo da una parte è importante perché mostra che non necessariamente uno squalo come ti vede ti attacca. Ma dall'altra bisogna fare attenzione a non banalizzare e dare un messaggio tipo: c’è lo squalo bianco, mi butto in acqua, interagisco e non succede niente".

Primo Micarelli, biologo e direttore del Centro studi squali
Primo Micarelli, biologo e direttore del Centro studi squali

Pioniere delle trasferte in Sud Africa

"Siamo stati una delle prime équipe italiane ed europee ad operare in Sudafrica, fin dal 2000. Abbiamo imparato da chi si immergeva a quell’epoca - senza che lo si sapesse a livello internazionale -, a nuotare in libertà con gli squali bianchi. Si può fare ma si devono seguire delle precauzioni precise e prima di tutto bisogna scegliere lo squalo giusto".

Nuotare con gli squali si può, ecco come

"Tra le precauzioni da adottare: evitare i maschi che vogliono capire se siamo predatori o prede. E per noi può mettersi male in un caso o nell’altro. Quindi verificare che ci sia una femmina adulta, più lunga di 4 m e mezzo, quindi più tranquilla. Bisogna avere a disposizione almeno 10-15 metri di visibilità per poter accertarsi che non arrivino altri squali all’improvviso. E ci devono essere una o due barche d'appoggio che tengono la situazione sotto controllo".

Mediterraneo, trappola mortale (per gli squali)

"Il Mediterraneo è la peggior trappola per squali a livello planetario. Intanto è l’area dove c’è stato il massimo decremento delle popolazioni per impatto antropico, inquinamento, pesca, attività turistica, mancanza di controlli...  Le specie di squalo identificate sono una cinquantina. Il numero? Sono sicuramente migliaia, dal gattuccetto che depone le uova a 100 metri di profondità allo squalo elefante allo squalo bianco e martello. Non esiste una stima neanche per l’Italia, anche perché sono animali migratori".

Quanti sono gli avvistamenti in Italia?

"Lungo le nostre coste dalla fine del Settecento al 2019 sono stati registrati circa 130 avvistamenti. Ma non sappiamo a quanti squali equivalga il numero. L’ultimo avvistamento di squalo bianco in Italia risale un anno fa, anche se non è stato certificato. L'episodio è avvenuto sempre in Sicilia, nell’area di Lampedusa".

Che cosa le hanno insegnato gli squali bianchi?

"La cosa più interessante: le interazioni sociali tra loro. Quando c’è da mangiare, un trancio di tonno o una foca morta, gli squali bianchi in modo particolare si mettono d’accordo su chi è gerarchicamente il primo che deve cibarsene. Evitando interazioni aggressive tra di loro, che potrebbero essere fatali. In tempi di guerra, lo squalo bianco ci insegna che un predatore arrivato al vertice della catena alimentare impara che tra consimili è meglio cercare di trovare un giusto compromesso di fronte alla scelta di alimentarsi, che poi è quella principale. Questo è uno dei messaggi più interessanti che ho imparato da loro".

Squali bianchi sempre più a rischio nel Mediterraneo
Squali bianchi sempre più a rischio nel Mediterraneo