Walt Disney Company (che possiede Marvel e dunque gestisce l'omonimo franchise dei supereroi) e Sony Pictures (che possiede i diritti per gli adattamenti di Spider-Man) non sono riusciti a trovare un accordo economico per i futuri film dell'Uomo Ragno. La rottura è data per ufficiale e questo significa che Kevin Feige, motore dell'Universo Cinematografico Marvel (UMC), non avrà alcun ruolo produttivo nei prossimi 'Spider-Man'. Probabilmente Tom Holland, l'attuale Peter Parker, scomparirà dall'UMC. Sulla carta è un disastro: come ci siamo arrivati?
Spider-Man sconfitto dal denaro
Il seme della discordia viene gettato decenni fa, quando Marvel ancora non produceva film e si occupava esclusivamente di fumetti: erano anni difficili, con un serio rischio di bancarotta. Per evitare il peggio venne deciso di fare cassa vendendo i diritti per lo sfruttamento su grande e piccolo schermo di personaggi come l'Uomo Ragno e i Fantastici Quattro. Tempo dopo, Marvel gestisce uno dei franchise cinematografici di maggior successo della storia e inizia a pianificare il ritorno a casa dei "gioielli di famiglia". Nel 2016 'Captain America: Civil War' segna l'ingresso di Spider-Man nell'UMC e il debutto di Tom Holland nei panni del Tessiragnatele, una delle migliori scelte di casting degli anni recenti. I due film solisti, 'Homecoming' (2017) e 'Far From Home' (2019), sono un successo: il botteghino fa segnare oltre 880 milioni di dollari per il primo e 1,11 miliardi per il secondo. Ed è qui che i nodi vengono al pettine. L'accordo vigente fra Sony e Disney/Marvel prevedeva che la Casa del Topo ricevesse i profitti derivanti dal merchandising, ma solo una parte degli incassi in sala. Disney, che partecipa alla produzione e promozione dei film di Spider-Man, ha chiesto una fetta maggiore di questa ultima voce di bilancio (pare il 50%), richiesta che gli analisti giudicano molto aggressiva). Sony ha detto no e questo ha portato alla rottura, che non fa bene a nessuna delle due parti, ma che sembra insanabile.
Cosa succede ora?
Il destino di Tom Holland è probabilmente segnato, perché l'attore ha un contratto con Marvel e non può comparire in un film Sony, a meno di un accordo che a questo punto pare impossibile. Significa che noi spettatori perdiamo il migliore Uomo Ragno mai comparso su grande schermo. Tenere Spider-Man fuori dall'UCM consente di inserirlo (con un altro protagonista) nello Spider-universe di Sony, quello che nel 2018 ha portato alla realizzazione di 'Venom' e che nel 2020 vedrà la distribuzione di 'Morbius'. Il problema è che 'Venom' non è stato affatto l'equivalente di un 'Iron Man', cioè un film capace di convincere pubblico e critica e di sostenere gli investimenti sui successivi film della serie. E fa ancora male ai fan il ricordo dei due sgangherati 'The Amazing Spider-Man' (2012 e 2014), quelli precedenti all'ingresso nell'UCM. Il timore è insomma che Sony rovini ancora una volta uno dei supereroi più amati dal pubblico. È anche vero, però, che il film d'animazione 'Spider-Man: un nuovo universo' (2018, sempre di Sony) ha dimostrato che si può fare un lavoro eccellente anche fuori dall'ala protettiva di Marvel. Secondo voci di corridoio, sarebbero in atto tentativi di riportare le parti al tavolo affinché venga trovato un accordo che soddisfi tutti quanti. Sembra una missione disperata, ma vale la pena di imbarcarcisi, pensando all'eccellente lavoro svolto da Tom Holland e anche all'evidente gradimento espresso dal pubblico per 'Homecoming' e 'Far From Home'. Leggi anche: - Spider-Man: Far From Home, ecco il nuovo film Marvel - 'Spider-Man: un nuovo universo', diventa una serie TV - James Bond 25, c'è il titolo ufficiale. Trama e aggiornamenti