Lunedì 16 Dicembre 2024
CRISTIANA MARIANI
CRISTIANA MARIANI
Spettacoli

Concerti senza telefoni, il caso Emis Killa insegna: si può e si deve

Al Fabrique di Milano la data live del rapper brianzolo senza smartphone: è l’inizio di una nuova era?

Emis Killa e il suo ‘No phone party’ hanno aperto la strada. Adesso sta allo stesso rapper vimercatese e agli altri suoi colleghi artisti e cantanti proseguire. Ieri, domenica 15 dicembre, al Fabrique di Milano è andato in scena una sorta di revival innovativo: un intero concerto, ovvero due ore di musica, senza alcuno smartphone. Senza telefoni. Ovvero la normalità prima del primo decennio degli anni Duemila, un’eresia invece oggi.

Emis Killa al suo No Phone Party al Fabrique di Milano
Emis Killa al suo No Phone Party al Fabrique di Milano

Ognuno ha dovuto consegnare all’ingresso il proprio smartphone a una delle hostess, che lo hanno imbustato e poi riconsegnato. Facendo di fatto stipulare un ideale patto fra organizzazione, artista e pubblico stesso: io non posso impedirti di usare il telefono, tu devi promettermi che non lo userai e ci divertiremo.

E così è stato. Emis Killa ha cantato, saltato, ballato e fatto un freestyle di grande sostanza, ma nessuno sui social network ne troverà traccia. E’ un dramma così grande? Probabilmente no, anche se questo tema può e deve aprire un dibattito molto articolato. Anzitutto sul libero arbitrio: se io pago per assistere a un concerto, sarò libera di decidere se usare lo smartphone oppure no? Contemporaneamente, se io pago per assistere a un concerto dovrò essere libera di godermi quello che succede sul palco senza avere davanti smartphone di vario genere. Altra questione: le stories e i post sui social network servono per promuovere i live degli artisti, senza questo battage cosa succederebbe?

Recentemente personaggi come Bob Sinclair prima e Achille Lauro poi – “Mettete via i telefoni e godetevi la serata” aveva sbottato alla finale di X Factor in piazza del Plebiscito a Napoli – hanno protestato contro l’utilizzo smodato e morboso degli smartphone durante le serate di musica. Per chi si esibisce su un palco la dimensione del live è fondamentale e doversi rapportare solo con degli schermi di certo non aiuta ad entrare in contatto con il pubblico. Ma la vera domanda è: si può invertire questa tendenza?