Lunedì 23 Dicembre 2024
CRISTIANA MARIANI
Spettacoli

Il Mercante in Fiera, ascolti flop ma Insegno è salvo (per ora). Perché la Rai non chiude il programma

Nella fascia preserale sta raccogliendo meno di quasi tutti i competitor, gli investimenti sono alti e il ritorno inferiore alle aspettative. Cosa potrebbe succedere adesso

Pino Insegno a Il Mercante in Fiera

Il Mercante in Fiera non chiude. Almeno per il momento. Nonostante anche nella giornata di ieri, martedì 11 ottobre, il programma condotto da Pino Insegno nella fascia preserale di Raidue abbia raccolto molto meno in termini di share e audience rispetto a gran parte dei concorrenti: il 2,7% con una media di 570mila telespettatori nella prima parte e il 2% con 372mila spettatori, battendo di fatto solo Celebrity Chef su Tv8 - che ha fatto registrare il 2% e 330mila spettatori, e Padre Brown su La7, con l'1,1% e 164mila utenti davanti alla tv.

Un risultato oggettivamente difficile da giustificare e da legittimare. Anche se Roberto Sergio, amministratore delegato Rai, non ha dubbi: "Voglio dare una notizia: Il Mercante In Fiera non viene chiuso, vari blog amplificano notizie false e questo è inaccettabile. Sono indignato per la violenza mediatica e preventiva nei confronti di Pino Insegno e del suo programma". "Le critiche fanno male, tanto male, ci soffro. Sto male perché le critiche non sono logiche, non sono mirate. Inizi un programma e sembra che aspettino che vada male" aveva dichiarato a Pierluigi Diaco nel salotto di 'BellaMa' lo stesso Pino Insegno.

Tanto Sergio quanto Insegno parlano di livore, di violenza mediatica, del fatto che si aspetti che il programma vada male. Ma perché? Forse per le premesse non sono state delle migliori: le considerazioni sull'amicizia di Pino Insegno con Giorgia Meloni - non dipendenti di certo dal conduttore - e le di lui affermazioni sulla ex gatta Ainett Stephens - queste derivanti proprio dal conduttore -, ma anche un format che già si sapeva non avrebbe brillato. E poi i costi: Il Mercante in Fiera costerebbe a puntata oltre 30mila euro. Un investimento consistente che, in caso di ottimi risultati, sarebbe ripagato dagli introiti pubblicitari.

Ottimi risultati, già. Risultati che però in questo periodo non solo non sono stati ottimi, ma neppure sufficienti. Il Mercante in Fiera non ha neppure raggiunto il 3% di share, il che per una rete come Raidue e per una fascia come quella preserale è oggettivamente una debacle. Da qualsiasi punto di vista la si guardi. E non c'entra alcun tipo di accanimento.

Ma perché la Rai non chiude Il Mercante in Fiera? Indubbiamente per la caratura del conduttore: Pino Insegno è un nome pesante, importante, ha una storia, un passato, un presente. Tutte considerazioni che non possono non essere fatte e tenute nella giusta valutazione. In secondo luogo perché gli investimenti sono comunque stati già notevoli. E chiudendo non sarebbero recuperati. Poi perché chiudere il Mercante in Fiera significherebbe doverlo sostituire. Con qualcosa che possa andare meglio. In fretta e furia.

Cosa potrebbe succedere adesso? C’è chi parla di puntate con partecipazione di volti noti, puntate vip insomma, per cercare di attirare un po’ di più il pubblico. C’è chi invece ipotizza l’idea di arrivare a fine 2023 e intanto preparare una sostituzione. Ma in questo caso assomiglierebbe più a una lenta agonia. Che non farebbe bene nè al conduttore nè agli ascolti.