A cosa servono Maria Monsè e la figlia Perla Maria Paravia al Grande Fratello? La risposta è presto trovata: a nulla. Maria Monsè viene considerata una sorta di Patrizia De Blanck, ovvero un personaggio marginale da lasciare nel suo brodo – la contessa, va detto, nel suo essere del tutto fuori da ogni logica ha avuto un senso in tv - e, dall’altro lato, lei non fa nulla per uscirci, da quel brodo. Maria Monsè non si è integrata nel gruppo e non intende farlo. Lei è in vacanza all’interno della casa del Grande Fratello e il problema è che ormai il suo personaggio non ha più alcun appeal.
Non che ne abbia mai avuto, sia chiaro. Ma perlomeno le sue affermazioni del tutto senza senso e i suoi eccessi immotivati un tempo suscitavano un minimo di dibattito. Oggi il personaggio di Maria Monsè non ha alcuno spazio nella tv nazionale. Figuriamoci la figlia Perla Maria, la quale, suo malgrado, è cresciuta con il mito della tv inculcatole dalla madre. Tv nella quale, non me ne voglia la maturanda Perla Maria, il suo personaggio può avere la stessa utilità di quello della madre. Si badi bene, parlo di personaggi e non di persone. La persona non si discute, il personaggio invece è del tutto inconsistente.
E lo si è visto con l’accoppiata Carmen Di Pietro-Alessandro all’Isola dei Famosi: genitori e figli in un reality non funzionano. Soprattutto invischiati in dinamiche insignificanti come “Perla Maria studia per l’esame di maturità” all’interno della casa del Grande Fratello. Tutto molto surreale, visto che se si stesse preparando realmente per la Maturità andrebbe a scuola invece di partecipare a un reality show.
Non sarebbe stato più utile scegliere altri concorrenti al posto di Maria Monsè e Perla Maria? Se il trash era quello che gli autori cercavano – parliamoci chiaro: se si vogliono contenuti di qualità, non si punta su due personaggi del genere –, tanto valeva andare in una direzione differente.