Milano, 13 dicembre 2024 – Le cattive compagnie possono essere rappresentate anche da poche persone. Anzi, in questo caso da una sola. Alessandro Marietti in arte è proprio ‘Le cattive compagnie’. ‘Tutto in una notte’ è il disco nel quale il cantautore milanese racconta un’esperienza particolare: un’intera notte vissuta a Milano. Notte che, però, paradossalmente comincia con una disavventura in ospedale dello stesso cantautore durante la giornata. Protagonista che viene poi dimesso in serata. In tempo per trascorrere una nuova notte a Milano.
Alessandro, come è nato il disco? Perché ‘Tutto in una notte’?
"Ho scelto il titolo ‘Tutto in una notte’ perché le canzoni sono state tutte ispirate dalla notte, come se ci fosse un viaggio dal tramonto all’alba. Quando ho scritto queste canzoni vivevo molto di notte e la Milano notturna, ma tutto quello di cui parlo potrebbe anche accadere in altre città. Soltanto l’ultima è dedicata espressamente a Milano ed è anche quella meno malinconica, quella che apre una speranza sul futuro”.
Il brano più difficile da scrivere?
“Ci sono canzoni che nascono nell’immediato e altre su cui bisogna lavorare, ma tutte possono essere cambiate finché non sono pubblicate. Su ‘Gli scleri quotidiani’ ho dovuto lavorare un po’ di più perché l’avevo scritta a 16-17 anni e ho dovuto portarla avanti nel tempo”.
La tua canzone preferita di questo disco?
“’Saluti da Milano ‘è una canzone che mi coinvolge molto. E’ nuda, bastano chitarra e voce”.
Il tuo è un cantautorato molto suonato e ricco di concetti e contenuti. Non ti senti un po’ anacronistico?
“Forse, ma non mi interessa. Per me è naturale scrivere canzoni, è una valvola di sfogo, un’esigenza che ho. Quando scrivo non ho una band di riferimento, rappresenta qualcosa che non riesco a tenere dentro”.
La collaborazione dei tuoi sogni?
"Sicuramente mi piacerebbe molto collaborare con Joe Strummer”.
Cosa auguri a questo disco?
"Di poter essere ascoltato da qualcuno che voglia condividere con me questa notte. Anche con gli amici. Gli auguro di essere sfruttato a dovere”.
Progetti futuri?
"Sto già registrando il secondo disco, che sarà il sequel e si chiamerà ‘Dove eravamo rimasti’. Poi farò dei live. Mi trovo bene in studio, ma la dimensione del palco non può mancare”.