Giovedì 21 Novembre 2024
REDAZIONE MAGAZINE

Incoronazione di Carlo: una cerimonia innovativa e inclusiva

Nuovi dettagli (senza precedenti) della cerimonia reale che si terrà sabato 6 maggio alle ore 11 a Londra nell’Abbazia di Westminster.

Incoronazione di Carlo III, ultime novità

Incoronazione di Carlo III, ultime novità

Manca sempre meno all’incoronazione di Carlo III e della regina Camilla. Sabato 6 maggio la coppia di sovrani inglesi raggiungerà l’Abbazia di Westminster, partendo da Buckingham Palace, a bordo della Diamond Jubilee State Coach. La cerimonia inizierà alle ore 11 (alle 12 in Italia, dove sarà trasmessa in tv, con dirette su Rai 1, Canale 5, La7 e Sky TG24).  

Spazio all’innovazione

Intanto sono emersi ulteriori dettagli sul grande evento, a cui i funzionari di corte hanno dato il nome in codice “Golden Orb Operation”. Come è stato sottolineato anche dall’arcivescovo di Canterbury, John Welby, che officerà il rito, la tradizione sarà riconosciuta e celebrata, ma ci saranno anche nuovi elementi specchio della diversità della società contemporanea.  

Il ruolo attivo del pubblico

Una delle principali novità trapelate negli ultimi giorni è che il pubblico che assisterà all'incoronazione di Carlo e Camilla, tanto all’interno dell’Abbazia, dove sono attese oltre 2000 persone, quanto a casa davanti al piccolo schermo, avrà un ruolo nella cerimonia. Infatti gli spettatori saranno chiamati a pronunciare ad alta voce un “Giuramento di fedeltà” al sovrano e agli eredi al trono, invitati dall’Arcivescovo di Canterbury. Questo momento, definito “chorus of millions”, avrà una duplice funzione: sarà un omaggio dei sudditi al sovrano, che regna dopo settant’anni dell’era guidata da Elisabetta II, e contemporaneamente intende sottolineare la partecipazione “attiva” della gente al cerimoniale. Il coro delle persone andrà a sostituire l’antico “Homage of Peers”, il giuramento da parte dei pari, ovvero, i nobili di corte, nei confronti del neo monarca.  

Donne in primo piano

L’incoronazione di Carlo sarà una cerimonia aperta e inclusiva, a differenza di quella che si tenne nel 1953 per la madre. Sette decenni fa ebbero ruoli di primo piano solo uomini bianchi appartenenti all’aristocrazia e di fede anglicana. All’investitura di Carlo, invece, prenderanno parte donne e uomini di varie etnie e diversi credi religiosi del regno. Il clero femminile sarà coinvolto attivamente.  

Apertura alla diversità

Sono state scelte, inoltre, figure femminili di origine afroamericana per porgere al re alcuni dei Regalia, simboli del potere regale, e non solo. Per esempio sarà la baronessa Floella Benjamin, della Camera dei Lord, a consegnare a Carlo lo scettro sormontato dalla colomba, uno dei simboli del potere regale; la dama Elizabeth Anionwu, ex operatrice sanitaria, porgerà l’Orbe che rappresenta l’autorità sulla Terra e la baronessa Valerie Amos, prima donna nera a ricevere la massima onorificenza cavalleresca dell’Ordine della Giarrettiera, sarà vicino all’arcivescovo di Canterbury nel solenne momento dell’Atto di Riconoscimento, durante la presentazione formale del re alla congregazione.  

Le lingue e la musica della Coronation

Altro tratto di differenza rispetto al 1953, sarà la presenza, all’incoronazione di Carlo, di lingue diverse da quella inglese. Una parte della cerimonia, infatti, sarà in gaelico, in modo che gallesi, scozzesi e irlandesi possano riconoscersi. Bello e commovente anche l’omaggio voluto dal re nei confronti del compianto padre, il principe consorte Filippo, scomparso nell’aprile 2021. Durante il servizio sarà suonata anche musica greco-ortodossa, eseguita dal Byzantine Chant Ensemble, per onorare le origini del genitore. L’inno della Coronation è stato affidato al grande compositore Lord Lloyd-Webber.