Sabato 27 Luglio 2024
CRISTIANA MARIANI
Spettacoli

Ghemon sul palco con la stand up comedy senza cellulari: “Datemi il tempo di sbagliare e imparare”

Nello spettacolo ‘Una cosetta così’ il performer si trasforma e fa scoprire al pubblico anche il proprio lato divertente

Ghemon

Ghemon

Ghemon torna in teatro con un nuovo tour di 'Una cosetta così', il suo spettacolo di stand up comedy che è al "secondo giro" in Italia dopo le soddisfazioni del primo tour. Ghemon, alias Giovanni Luca Picariello ma che amici e parenti chiamano Gianluca, presenta sul palco una versione di sè inedita a chi lo conosce solo in veste di cantautore. E invece fa anche ridere. E pure di gusto. Il suo è un talento cristallino, puro. E, aspetto che oggi non è per nulla scontato, multidisciplinare. Sa fare tutto, Ghemon. E sul palco lo dimostra.

Le date del tour di 'Una cosetta così': 10 novembre Taneto di Gattatico al Fuori Orario, 12 novembre Cartoceto al Teatro del Trionfo, 18 novembre Saluzzi al Cinema Teatro Magda Olivero, 22 novembre Monte San Savino al Teatro Verd, 25 novembre a Pordenone al Capitol, 29 novembre a Foligno all'auditorium San Domenico, 1 dicembre Settimo Torinese al Combo Club - Suoneria, 7 dicembre Genova ai Giardini Luzzati Area Archeologica, 9 dicembre Taranto al Teatro Fusco, 10 dicembre doppio show a Bari all'Officina degli Esordi, 14 dicembre Nuoro al Teatro Eliseo, 15 dicembre Sanluri, in provincia di Cagliari, al Teatro comunale Akinu Congia, 17 dicembre Alghero al Teatro civico, 22 dicembre Piangipane, Ravenna, al Teatro Socjale e 28 dicembre Isernia all'auditorium Unità d'Italia.

Ghemon, eravamo abituati a vederla in veste di cantautore. Cosa è cambiato? Perché ha scelto la stand up comedy?

"Sono abituato a cambiare, ho fatto passaggi di stile anche in passato. Nel mio quadro generale nulla esclude nulla, le cose vanno di pari passo. La stand up comedì è con me come passione da una vita. Faccio open mic ed è un bel bagno di umiltà, le risate sono risate. Se fai schifo il tonfo è più grande. È proprio un’esigenza comunicativa, non per diventare famoso così. Avere a che fare con queste dinamiche mi fa sentire vivo, mi fa imparare, mi fa affrontare la realtà per come è".

Il suo spettacolo è davvero "Una cosetta così"?

"No, anzi. È stato faticoso metterlo insieme. Il mio primo open mic a cui ho partecipato è stato in Santeria a Milano nel 2017, è da un po’ che sgomita dentro di me la voglia di fare qualcosa del genere. Ho avuto la sensazione che un ciclo decennale con la musica iniziato con Orchidee e chiuso con la mia ultima partecipazione al Festival di Sanremo si fosse concluso e non volevo che il mio percorso diventasse solo una scelta su con chi fare un featuring per allungare la carriera. Ho sentito che era arrivato il momento di dedicarmi alla stand up comedy".

Durante i suoi spettacoli non si possono fare foto e video, lo spoiler è vietato. Non si sente un po' di andare controcorrente, vista la visibilità che danno i social network?

"Sì, vado controcorrente da una vita intera. La mia richiesta è questa: datemi il tempo di sbagliare, di imparare. È successo col passaggio dal rap al canto. Ho iniziato a proteggere quello che faccio perché lo faccio con amore. Trovo che la crescita organica sia un plus. Meglio il passaparola rispetto alla viralità sui social".

Quali sono gli artisti a cui si ispira, i suoi riferimenti nella stand up comedy?

"Tanti, Ricky Gervais e gli artisti americani. Ma ho anche molti riferimenti italiani: ho sempre ammirato Nino Frassica e Corrado Guzzanti, imparavo le loro battute a memoria. Nella mia famiglia, poi, il lato sarcastico non è mai mancato".

Cosa si augura per questo tour?

"Spero che mi porti a farne un altro, anche perché nello spettacolo faccio sentire al pubblico anche la mia musica inedita. Spero di poter farla sentire a tutti. Andare in controtendenza è un modo per aprire nuovi mondi e quello che mi auguro è che in tanti vogliano conoscerli".