I Faithless tornano in Italia con la data evento del 30 novembre al Fabrique di Milano. Una serata che farà tornare i Millennials ai fasti della musica dance dei gloriosi anni Novanta e al contempo proietterà gli esponenti della Gen Z in un mondo fatto di pura energia. Ayalah Deborah Bentovim, vero nome di Sister Bliss, è fra gli artisti fondatori dei Faithless.
I Faithless sono una parte della storia della musica dance mondiale, ma adesso a che punto sono i Faithless?
"Abbiamo iniziato il nostro tour europeo, che è di fatto una celebrazione della musica presente e passata. Poi stiamo preparando il nuovo album”. Chi sono oggi i fan dei Faithless?
"Abbiamo fan del passato, gente che ha visto i nostri show negli anni Novanta e nei primi Duemila, ma è bello vedere gente di tutte le generazioni. C’è chi ci ha conosciuti ascoltandoci su Spotify. Ci sono anche fan molto giovani. Mio figlio ha 19 anni e vedere che esponenti delle nuove generazioni come lui ci ascoltano è veramente entusiasmante. Non c’è età, siamo circondati da persone che amano la musica”.
Citando il titolo della vostra hit di maggiore successo, Dio è ancora un dj?
"Certo. E lo sarà sempre”.
Cosa vedremo nello show che porterete a Milano?
"Personalmente ho fatto il mio primo dj set in italia a milano al Plastic e quindi non vedo l’ora di tornare a Milano. Vedremo un incredibile show sul palco, la band, la musica, ci sarà energia. Vedremo tanti grandi artisti, che arrivano anche da mondi musicali e artistici differenti. Ci sarà un grande rispetto per la creatività di Maxi, lui amerebbe questo spettacolo. Il nostro obiettivo è portare sul palco il futuro e il passato insieme, con un po’ di stile anche italiano e tanta energia. Non con la gente che guarda solo i cellulari, anzi: saranno tutti persi nella musica. Nessuno guarderà il telefono, l’atmosfera sarà proprio quella che si viveva nei club di una volta. Sarà un’esperienza di comunità, spirituale”.
Avete fatto una carriera incredibile, quale è il sogno dei Faithless oggi?
"Continuare a fare musica. E questo è un grande rischio. Senza Maxi è stato un album molto difficile da fare, lui parlava al futuro, aveva grandi idee. Il concetto di base è che siamo più forti insieme. Ci guidano le idee di avere connessioni con la comunità, le idee di eguaglianza, libertà. La musica può essere politica, facciamo musica elettronica e la musica può essere un posto per protestare, per fare politica”.
Maxi Jazz è stato l’anima del gruppo. Che ricordo ha di lui?
"Ne ho migliaia, è difficile sceglierne solo qualcuno. Insieme abbiamo partecipato a festival in tutto il mondo, nei quali c’erano gli artisti più incredibili come Stevie Wonder e Nina Simone. E noi abbiamo visto insieme che la musica può muovere gente. La musica è straordinaria. Maxi aveva molto talento, era una persona molto leale”.
Cosa c’è nel vostro futuro?
"Una serie di date live nei festival. Poi il nuovo album nel 2025. Siamo molto contenti, non vediamo l’ora”.