Venerdì 14 Marzo 2025
GIACOMO LIPPI
Spettacoli

Chi è Yvonne Sciò, dallo spot per la Sip ai film con Verdone e Avati. Quell’aneddoto su Brad Pitt

L'attrice ed ex modella romana, è stata volto di ‘Non è la Rai’. “Preferivo essere brava, non popolare”

Yvonne Sciò

Yvonne Sciò

Roma, 14 marzo 2025 - "Mi ami, ma quanto mi ami?", diceva Yvonne Sciò nello spot della vecchia Sip a cavallo tra gli anni ‘80 e ‘90. Ed è lì che l'ex modella e attrice, oggi 55enne, raggiunge la notorietà. "Mi ami, ma quanto mi ami?", “Mi pensi? Ma quanto mi pensi?”, ripeteva al telefono quell'inconfondibile ragazza dai riccioli biondi, ai tempi 20enne, prima di costruirsi una carriera nel mondo dello show business, che l'ha vista essere volto di 'Non è la Rai' e attrice per grandi registi come Pupi Avati e Carlo Verdone. "Non mi importava di essere popolare, volevo essere brava", ha dichiarato in un’intervista al Corriere della Sera.    

L'identikit 

Yvonne Sciò nasce a Roma il 25 luglio del 1969 ed entra già da giovanissima a fare parte del mondo della moda, in particolar modo nel settore dell'intimo. La notorietà inizia ad arrivare alla fine degli anni '80, a nemmeno 20 anni, quando diventa la testimonial degli spot pubblicitari dell'azienda telefonica Sip. Le sue frasi, pronunciate nelle varie clip pubblicitarie, diventano dei veri e propri tormentoni per le coppie di innamorati italiane, da "Mi ami, ma quanto mi ami?" a "Mi pensi, ma quanto mi pensi?". A quel punto la sua carriera è destinata a decollare: nel 1990 viene scelta da Carlo Verdone per una parte nel film 'Stasera a casa di Alice', che sancisce il suo debutto sul grande schermo. L'anno dopo, nel settembre del 1991, inizia a condurre la prima edizione del noto programma 'Non è la Rai', in onda all'ora di pranzo su Canale 5, insieme ad Antonella Elia ed Enrica Bonaccorti. La sua esperienza nel programma di Boncompagni dura soltanto tre mesi e tornerà sul palco solo nel giugno 1995 per l'ultima puntata. Il suo obiettivo reale, tuttavia, è quello di recitare, quindi a metà anni '90 si trasferisce negli Stati Uniti per migliorare le proprie doti recitative e studiare più attentamente l'inglese. Ad oggi, Yvonne Sciò ha preso a parte a oltre 50 tra film e serie tv: da segnalare, in particolare, le partecipazioni ai film 'Infelici e contenti' di Neri Parenti, 'Il Nascondiglio' di Pupi Avati e 'La pantera rosa' di Shawn Levy e alle serie tv 'La tata' e 'Nikita'. 

"Preferivo essere brava, non popolare" 

Yvonne Sciò ha dichiarato al Corriere di volere essere ricordata per tutto ciò che ha fatto in carriera, non soltanto per gli spot e per 'Non è la Rai'. "A tutti quelli che sui social mi scrivono 'sei resuscitata dopo Non è la Rai' dovrei rispondere che non ero morta, ma ho fatto 57 film. Ho anche diretto e prodotto tre documentari venduti in 94 Paesi. Ho fatto film e serie che qui non ha visto nessuno, magari piccoli ruoli, ma ne vado fiera" afferma l'attrice, che poi continua: "Non mi importava essere popolare, volevo essere brava. Troppe volte mi è stato detto che, se ero bella, non potevo essere brava". Sciò non nasconde nemmeno la propria ambizione di fare la regista: "A me piace raccontare storie con le immagini. Il mio bisnonno era un attore di film muti, fece il primo Titanic, ho l’imprinting della fantasia, del sogno. Dentro una stanza, so istintivamente qual è l’inquadratura, cosa voglio girare". Nella chiacchierata non mancano gli aneddoti, come quello del rifiuto a Brad Pitt ("Era troppo bello, mi metteva soggezione") o quello del litigio con Naomi Campbell ("Forse quella sera era di cattivo umore. Non si è mai scusata per l'aggressione"). Chiusura sul rapporto con la figlia, avuta insieme al produttore Stefano Dammicco: "Voglio dimostrare a lei che nessuno può dirci 'Non sei capace', l'ho cresciuta da sola e non ho mai avuto un aiuto".