Lunedì 30 Dicembre 2024
CRISTIANA MARIANI
Spettacoli

Bambole di Pezza, il rock punk delle donne è tornato: “Sanremo? Mai una band femminile su quel palco, potrebbe essere la prima volta”

Nuova formazione per la band milanese, che insieme alle veterane Morgana Blue e Dani Piccirillo vede sul palco i volti nuovi Cleo, Xina e Kaj

Le Bambole di Pezza

Le Bambole di Pezza sono tornate e questa volta per rimanere. La storica band punk rock milanese formata da sole donne è stata lontana dalle scene per anni e adesso è tornata con un ep e una formazione rimaneggiata. Ma sempre con grinta, energia e tanta voglia di sovvertire i pregiudizi. La formazione attuale comprende i volti nuovi Martina Ungarelli, ovvero Cleo, alla voce, Xina, ovvero Federica Rossi, a cori e batteria, Kaj, ovvero Caterina Dolci, a cori e basso e i volti storici di Morgana Blue alla chitarra solista e Dani Piccirillo a chitarra ritmica e cori. Hanno scelto invece altre strade la batterista Aika Ceccarelli, la bassista Franka Weird e le cantanti Rox Randisi e Micky Paiano. La tracklist dell'album 'Dirty', uscito il 7 luglio, prevede: 'Io non sono come te', 'Favole', 'Freddy Krueger', 'Libertà', 'Non sei sola', 'Rumore' e 'Dirty bandidas'.  

Morgana Blue, negli ultimi anni le cose sono un po' cambiate, come affrontate questa nuova scena musicale italiana?

"Essere rock è faticoso, negli ultimi dieci anni in Italia ci sono più trap e rap. Però il rock sta tornando ad avere un proprio spazio, i Punkreas sono portabandiera del punk e li adoriamo. Artisti come La Sad e Naska stanno facendo cambiare ulteriormente la scena".

E le Bambole di Pezza come si pongono? Come è essere donne in un mondo prettamente maschile?

"Nuovo punk, noi siamo più alla Ramones con nuove sonorità. Essendo donne, dobbiamo fare più fatica, anche per essere credibili. Noi dobbiamo cercare di farci rispettare".

A inizio Duemila eravate una delle band punk rock più quotate. Poi cosa è successo?

"Abbiamo iniziato ad avere un po' di difficoltà nel lavorare durante la settimana in settori diversi rispetto a quello musicale e poi andare in tour nel weekend. Conciliare tutto è stato sempre più difficile e quindi abbiamo optato per un periodo di pausa".

Come avete deciso di tornare?

"Sono stata io a farci tornare. Durante il periodo della pandemia ho sentito tornarmi dentro il fuoco che avevo con la band. Dopo qualche anno ho spinto io, con l’altra chitarrista, per tornare a fare sul serio. La formazione è cambiata. Ci sono nuove componenti. Stare insieme per delle donne non è mai facile, però il nostro è un mix interessante con il rispetto del gruppo storico e le energie delle ragazze nuove. C’è un mix fra esperienza ed energia e sta venendo fuori una bomba. Adesso che siamo tornate non ci fermiamo più, promesso".

Come sono le Bambole di Pezza?

"Non omologate. Il primo brano del nostro ep è il nostro manifesto. E' diventato virale sul web, abbiamo ricevuto 4.000 commenti al video di questo brano, la metà però erano di insulti. Perché le donne, le signorine, non possono dire parolacce. E noi in questa canzone le diciamo. Non siamo le classiche donne che stanno a casa tranquille, il nostro è un grido di identità. Poter essere liberi di essere quello che si è oggi è fondamentale. Il nostro messaggio è semplice: ‘Non ti vado bene per come sono? Va bene ugualmente, il problema è tuo’”.

Come nasce una vostra canzone?

"La nostra creatività prende varie forme. In saletta buttiamo giù nuove idee, la nostra cantante è molto creativa e porta un sacco di concetti e proposte, ci piace però che ognuna metta qualcosa. Ci piace il fatto di condividere, è un discorso di sorellanza. Nella famiglia che siamo c’è libertà espressiva di ognuna. Le nostre sono cinque personalità molto diverse".

I vostri progetti futuri?

"Ci piacerebbe aprirci sempre di più verso un pubblico più ampio. Tanti tour, tante date, siamo aperte a tante possibilità, il nostro scopo è culturale. Anche su un palco come Sanremo non è mai salita una band femminile. Potrebbe essere la prima volta".