Giovedì 26 Dicembre 2024
CRISTIANA MARIANI
Spettacoli

Arisa e il caso Meloni: troppi insulti, rinuncio ai Pride di Milano e Roma.

Vladimir Luxuria non le manda a dire: “Smetta di fare la vittima”. Gaynet: “Venga in piazza a vedere quanto male sta facendo questo Governo alle persone Lgbti”

Il post su Instagram pubblicato da Arisa

Arisa non sarà ai Pride di Milano e Roma. Le sue dichiarazioni su Giorgia Meloni nel programma 'La confessione' di Peter Gomez sul canale Nove hanno fatto molto discutere. Tanto che la cantante si è sentita in dovere da un lato di cancellare la sua partecipazione ai due Pride più importanti d'Italia e dall'altro di spiegarne le motivazioni.

"Vorrei cercare di ampliare la rappresentanza che abbiamo nei media della comunità Lgbtqia+, che non è fatta solo di macchiette, di cose solo plateali, ma di gente normalissima, colta. Dobbiamo smettere di spaventare, dimostrare che siamo gente wow, gente che fa un certo percorso che sceglie liberamente, che fa una scelta difficilissima, che sviluppa una sensibilità maggiore, è un grande dono" aveva spiegato a 'La Confessione'. Dopo aver detto "Giorgia Meloni mi piace. Si comporta solo da madre severa e preoccupata".

"Cari ragazzi e ragazze mi spiace immensamente per il momento che stiamo vivendo e spero che col tempo potremo di nuovo comunicare - ha scritto nella notte Arisa sul proprio profilo Instagram -. Per adesso sono solo insulti pesantissimi da parte di alcuni di voi che non so come decifrare. Oggi al mio manager è stato consigliato da parte degli organizzatori, di dirmi di non presentarmi al Pride di Milano a causa dell’ipotesi che alcuni membri della comunità possano in qualche modo mettermi in imbarazzo, io sarei venuta volentieri, però se ho fatto qualcosa di così tanto grave da meritare un trattamento così esclusivo, credo che non parteciperò neanche al Pride di Roma. Mi dispiace davvero tanto. Buon Pride a tutti, divertitevi anche per me, vi auguro di trovare un piano di svolta e di realizzare i vostri sogni legittimi per essere felici. Ve lo auguro davvero dal profondo del cuore. Io continuerò a vivere frequentando gli amici di sempre e mi farò raccontare".

"Ma prima di salutarvi un’ultima cosa la voglio scrivere: la diversità è fatta di opinioni, di esperienze e di modi di vedere la vita. La diversità è ricchezza. Me l’avevate insegnato voi. Non condannate la gente perché non la pensa esattamente come voi, magari quella gente lì vi ama lo stesso, ma voi pensate di no - ha aggiunto -. I tempi cambiano, le mamme imbiancano, i fiori sbocciano e poi appassiscono, e poi rinascono. Bisogna lavorarci e crederci sempre. Se vi giocherete la carta dell’amore vincerete sempre".

"Arisa rinuncia a partecipare al Gay Pride di quest'anno? È una sua scelta. Anche io ho ricevuto insulti sui social da parte di alcuni fan di Arisa ma al suo prossimo concerto ci vado lo stesso. 'Se non viene al Gay Pride si vede che il manager le ha detto che è meglio non andarci oppure - dice ironica - ha deciso di non sposare più le nostre cause. La prossima volta magari andrà a una manifestazione di Fratelli d'Italia...Basta con questo vittimismo - sottolinea - Le nostre sono manifestazioni pacifiche, non c'è mai stato un episodio di violenza. Stai a vedere che si aspettava gli applausi dopo queste dichiarazioni. Non mi pare che qualcuno le abbia detto di non venire. Poi non ho capito perché parla del Pride di Roma dove non era prevista la sua esibizione" ha tuonato Vladimir Luxuria.

Oltre alla quale nessun volto noto ha per ora scelto di esporsi – la questione è oltremodo spinosa, oltre ad essere un fatto privato perlomeno in parte –, ma sono tanti gli utenti del web e follower di Arisa ad aver scelto di commentare le parole di Rosalba Pippa. C’è chi difende la libertà di espressione e chi stigmatizza il fatto che la cantante si sia sempre professata parte della comunità Lgbtqia+ e oggi strizzi l’occhio a chi a quella comunità intende negare diritti importanti conquistati nel corso degli anni. Il dato di fatto è che senza dubbio le esternazioni su Giorgia Meloni sono destinate a continuare a far discutere il pubblico della cantante. 

"Se Arisa venisse al Pride capirebbe quanto male sta facendo il Governo Meloni alle persone Lgbti e a tutta la cittadinanza che crede nei diritti - replica Rosario Coco, presidente di Gaynet -. Nelle parole di Arisa, seguite alla polemica nata dopo le sue dichiarazioni di apprezzamento verso Meloni, c'è un errore di prospettiva. Non si tratta di pensarla diversamente, come dice la cantante, né di essere di destra o di sinistra, ma di attaccare chi rivendica libertà di esistere e uguaglianza. Nonostante molte destre europee abbiano infatti preso da tempo una direzione completamente diversa, Meloni sembra più vicina alla destra spagnola e a Orban. Il suo governo, sino a ora, ha negato esplicitamente la trascrizione degli atti di nascita delle famiglie arcobaleno, ha ignorato gli appelli a legiferare in materia della Corte Costituzionale, ha presentato una proposta di legge per respingere le persone migranti Lgbtiq+, ha presentato una proposta di legge contro la GPA che stigmatizza i genitori omosessuali, ha ricevuto condanne dal Parlamento Europeo per la retorica "anti-lgbt" e per le politiche contro le registrazioni degli atti di nascita, ha deciso di non supportare l'azione congiunta della UE contro l'Ungheria per le leggi contro la propaganda Lgbt. Tra tutto questo e 'pensarla diversamente' c'è la stessa differenza tra stato di diritto e autoritarismo".