Sabato 1 Marzo 2025
MILANO
Spettacoli

Anna, vincitrice di Masterchef: "Mi sento italiana e parlo veneto. Ho scoperto la Cina ai fornelli"

I genitori si trasferirono a Milano per farla nascere: nel loro Paese c’era l’obbligo del figlio unico . Ora sogna di aprire un ristorante dove far incontrare le culture: si chiamerà L’Oasi. .

I genitori si trasferirono a Milano per farla nascere: nel loro Paese c’era l’obbligo del figlio unico . Ora sogna di aprire un ristorante dove far incontrare le culture: si chiamerà L’Oasi. .

I genitori si trasferirono a Milano per farla nascere: nel loro Paese c’era l’obbligo del figlio unico . Ora sogna di aprire un ristorante dove far incontrare le culture: si chiamerà L’Oasi. .

di Marco Mangiarotti

Masterchef chiude con un ottimo 6 per cento di share e una vincitrice diversa, Anna Yi Lan Zhang, 21 anni, milanese cresciuta fra Veneto, e Venezia. Un viaggio da Anna a Anna Yi Lan, dall’integrazione all’armonia, una cucina che è l’incontro fra Italia e Cina, con uno spirituale ritorno alle origini.

Come siete arrivati in Italia?

"Come molti siamo originari dello Hangzhou, i miei genitori sono partiti per avere me, perché era ancora in vigore la legge del figlio unico, per il controllo delle nascite. Sono nata a ma poi ci siamo trasferiti a Rovigo, dove ho fatto l’istituto tecnico con indirizzo amministrazione, finanza e marketing. Ma già a scuola volevo fare la modella e ho deciso di studiare a all’Accademia del Lusso, ho lavorato nella moda, boutique e sales manager, modella per la pubblicità, per dieci anni".

Che tipo di integrazione cercavi?

"Cominciamo dal nome, mi piaceva di più Anna, mi sembrava facilitasse i rapporti, all’epoca nessuno dei miei amici più stretti era cinese, l’altra mia identità era legata alla famiglia, i parenti e gli amici dei miei. Stavo scoprendo la metropoli delle occasioni, energia e ritmi diversi, la scuola della determinazione, del rendere possibili i propri sogni. E vedere anche molti cinesi italiani che ce l’avevano fatta, anche nella ristorazione".

Hai un leggero accento milanese…

"Ma parlo bene anche il veneto ciò (ride). Io mi sento italiana ma crescendo ho sentito l’urgenza di ritrovare, anche sui libri, le mie radici".

E in cucina?

"Sono andata avanti a penne al tonno come tutti gli studenti, adoro le penne e gli spaghetti, ma ho sempre osservato mia madre in cucina, quasi senza rendermene conto. Quando lei mi ha visto chiudere nella finale i suoi ravioli non si capacitava… Seguo la stagionalità, prediligo verdure e pesce, le spezie sono il mio ponte con l’Oriente, ma ricerco sempre i miei gusti. Anice stellato, olio di sesamo, la cannella che viene usata nelle pietanze salate, con tutto un altro sapore. Io mi sento molto cannella".

I gusti italiani invece?

"Caprino, menta, basilico, pecorino, parmigiano, mia madre lo adora, l’origano. Tutte le erbe aromatiche".

Quali sono le tue altre passioni?

"Leggere e scrivere. Ho sempre letto molto e mia madre mi ha spinto a tenere un diario (solo un ciao all’università), ma l’ho ripreso di recente, anche per annotare le esperienze e gli appunti di studio della masterclass, per questo fra i premi il più gradito è stato il libro di ricette che diventerà anche molto altro".

Hai dato il premio di 100mila euro a tuo padre.

"Non mi ha mai interessato l’aspetto economico, i 100mila euro del premio li ho dati a mio padre per restiture qualcosa oltre l’amore per i loro sacrifici (mi ha detto che me li ridarà). Il corso all’Alma di Parma è un passaggio importante, come lo studio e le esperienze professionali. L’obiettivo è costruire l’Oasi, un luogo dove la condivisione dello stesso cibo, di arte e musica, in armonia, parla la lingua dell’amore, dell’incontro fra culture diverse, del contatto con la natura. Contro gli sprechi. Il banchetto dell’Eden. Dovrà essere in riva al mare, per vedere il tramonto".