Roma, 15 settembre 2023 - Da Bonn una conferma: gli alieni esistono.
Parliamo di specie animali, “dal granchio blu alla formica di fuoco”, chiarisce Piero Genovesi, responsabile fauna selvatica dell’Ispra, che in quel consesso internazionale (Ipbes) ha rappresentato l’Italia. Spiega: “Nel mondo le specie aliene sono 37.000, quelle dannose 3.500. In Italia ne abbiamo quasi 3mila, 400 sono invasive. A Bonn abbiamo presentato uno studio frutto di 4 anni di lavoro, discusso e approvato nella plenaria con 143 paesi. Ma alla fine esce un messaggio di ottimismo e di speranza. Perché il fenomeno si può mettere sotto controllo. E sul punto tutti hanno concordato, grazie anche alla spinta data dall’Italia in questa direzione”.
Che cosa dice lo studio?
“Ad esempio che i costi dei danni superano i 400 miliardi all’anno. E la stima è molto, molto al ribasso. Le specie aliene sono in forte aumento. E si calcola che entro il 2030 cresceranno di un altro 35%”.
Cosa serve?
“Bisogna agire sulla prevenzione, essere pronti quando arrivano le nuove incursioni come è accaduto con le formiche di fuoco in Sicilia”.
Che danni provocano?
“La formica di fuoco è ancora localizzata, quando si espanderà avrà un impatto gigantesco, già lo sappiamo. Mangia tutto, provoca danni enormi all’agricoltura, il morso è dolorosissimo, da qui il nome. Insopportabile, come avere un cerino acceso sulla pelle. Dove si espande cambiano proprio le abitudini delle persone”.
Siamo in ritardo?
“Sì, siamo sempre lenti. Pensare che il granchio blu è arrivato 48 anni fa... Aspettiamo che il fenomeno esploda, quando oramai non si può fare più nulla”.
Cucinarlo non basta?
“No, non basta. Non è che la filiera della vongola si può cambiare con quella del granchio blu. Anche perché il 90% del pescato non è di dimensioni utili ad essere venduto. Dobbiamo imparare a intervenire subito, quando arriva una specie aliena. Proprio come si fa con i virus e le malattie. Dopo, i costi diventano giganteschi, pensiamo alla cimice asiatica o a tanti parassiti”.
Il fenomeno riguarda tutto il mondo?
“Sì, nessun posto è invulnerabile a questa minaccia. Nemmeno il più remoto e il più protetto, come i parchi nazionali sulle isole. Ed è trasversale: marino, terrestre, di acque dolci. Richiederebbe misure molto più forti di quelle che mettiamo in campo”.