Martedì 5 Novembre 2024

Mistero sotto il più grande cratere sulla Luna

Massa anomala sotto il South Pole Aitken Basin, gigantesco cratere da impatto sul lato buio del nostro satellite

Nell'area cerchiata, l'anomalia in corrispondenza del South Pole-Aitken Basin

Nell'area cerchiata, l'anomalia in corrispondenza del South Pole-Aitken Basin

Sotto la superficie della Luna si nasconde probabilmente un gigantesco cuore di metallo. L'anomalia, perché di questo si tratta, è stata scoperta da un'equipe della Baylor University, che sulla rivista Geophysical Research Letters rivela l'esistenza di una misteriosa massa metallica al di sotto del South Pole-Aitken Basin, l'enorme cratere meteoritico che si trova sulla faccia nascosta del nostro satellite, o come dicono i Pink Floyd, The Dark Side of the Moon. DATI A CONFRONTO La scoperta è stata possibile incrociando i dati della missione Gravity Recovery and Interior Laboratory (GRAIL) con quanto raccolto dal Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO). In sostanza, nel 2011 e nel 2012, le due sonde gemelle su cui faceva affidamento GRAIL avevano rilevato un'anomalia gravitazionale in corrispondenza del South Pole-Aitken Basin, che con i suoi 2550 chilometri di diametro è il più grande cratere della Luna. Tale indizio è stato poi sovrapposto con le informazioni sulla topografia lunare provenienti dall'orbiter LRO, lanciato nel 2009. Il confronto ha portato gli scienziati a concludere che sotto il bacino da impatto si cela una struttura pensante 2,18 quintilioni di chilogrammi (un numero pari a dieci alla trentesima) ed estesa fino a 300 chilometri di profondità. GIGANTE SEPOLTO "Immaginiamo di prendere una quantità di metallo cinque volte più grande dell’Isola di Hawaii e di seppellirla sottoterra: è all’incirca la massa che abbiamo appena scoperto", ha spiegato il primo autore della ricerca, Peter B. James. L'ipotesi del team è che la massa extra sia l'eredità dell'asteroide che 4 miliardi di anni fa colpì la Luna, dando vita al South Pole-Aitken Basin. Le simulazioni al computer sembrano supportare questa idea, suggerendo la possibilità che, durante l'impatto, il cuore di ferro e nichel dell'asteroide sia rimasto "intrappolato" nel mantello lunare, invece di sprofondare verso il nucleo del satellite. Esiste tuttavia una spiegazione alternativa, secondo la quale l'accumulo di metallo si sia originato nel corso del processo di solidificazione del magma lunare, che portò un'elevata concentrazione di ossidi di titanio. In futuro, nuove prove potrebbero arrivare da Chang'e 4, la sonda cinese attualmente in missione sul lato nascosto della Luna.