Lunedì 31 Marzo 2025
Andrea Spinelli
Soundcheck

Nina Zilli: “La felicità è breve, ma preziosa”. Maternità, costole rotte e un nuovo album

Tra il palco di ‘Ballando’, il cielo blu di Milano e i consigli per l’Eurovision: la cantante si racconta a Soundcheck

Nina Zilli: “La felicità è breve, ma preziosa”. Maternità, costole rotte e un nuovo album

Se l’amore è femmina, lei, Nina Zilli, non s’è mai tirata indietro dal distribuirne in gran quantità. Che la passione poi sbocci col poderoso afflato orchestrale di una sinfonica o col quintetto jazz di Raffaele Casarano poco importa. Quel che conta è l’intensità del qui ed ora, dell’energia, del contatto, della “caldazza”, come la chiama, che continua a farne una versatilissima protagonista della canzone. A parlarne è lei stessa nello studio di Soundcheck, il format musicale disponibile sul web e sui social del nostro giornale in quell’effluvio di pensieri, ricordi, notazioni a margine che ne caratterizza il personaggio.

Nina, cosa accade alla sua vita?

“Mi sto riprendendo da un po’ di cose... Innanzitutto, dalla maternità, ma anche dalle costole rotte a ‘Ballando con le stelle’. Sto pure lavorando ad un nuovo disco, che spero di pubblicare entro l’anno. Insomma, sto chiudendo un cerchio della mia vita nell’attesa di aprirne un altro. D’altronde sono una a cui piacciono i nuovi inizi”.

Sul fatto di diventare mamma ha scritto pure una canzone intitolata “Questa felicità”.ù

“Andiamo tutti alla ricerca della felicità, pur senza sapere dove, quando e come trovarla. Arriva, infatti, all’improvviso e, nel momento in cui lo fa, è già finita. È proprio questa brevità a renderla tanto preziosa”.

L’anteprima di un’estate intensa se l'è regalata con due concerti a Milano e Roma

“Lo spettacolo sarà una vera e propria anteprima, visto che ho deciso di regalare al pubblico un assaggio del nuovo album, s’ intitola ‘My Blue’ ed è uno dei miei preferiti. Anche se la mia piccola si chiama proprio Anna Blue la canzone è nata nel 2020, durante il Covid, e quindi tre anni prima che la mettessi al mondo”.

A cosa si deve, allora, il titolo?

“Al cielo di Milano, che non è ‘mai blu’. Col papà (il produttore Daniele Lazzarin, in arte Danti - ndr) avevamo pensato di chiamare nostra figlia Anna, perché è un palindromo e quindi uguale a sé stesso in qualsiasi direzione lo si legga. Poi ho pensato di aggiungerci ‘Blue’ perché suona molto bene. E si sa che per me la musicalità delle parole è importante”.

Nina Zilli nella foto della locandina del suo spettacolo
Nina Zilli nella foto della locandina del suo spettacolo

Sulla locandina dello spettacolo s’è fatta ritrarre con un’eccentrica “mise” anni Venti in stile marchesa Luisa Casati Stampa.

“Vero. Nel realizzarla assieme al fotografo Toni Thorimbert ci siano ispirati proprio a quei mondi lì. E i look nobilmente retrò di quel photocall faranno parte pure del concerto, perché mi piace che ogni che ogni mio album sia caratterizzato da un’estetica visiva, oltre che sonora”.

Tra la maternità, e questo ritorno c’è stata pure l’esperienza di ‘Ballando con le stelle’

“Che più propriamente reintitolerei ‘Spaccando con le stelle’. Esperienza, infatti, bella, ma sfortunata. Avrebbe potuto anche piovere, tanto per citare il Mel Brooks di ‘Frankenstein Junior’. Avevo detto sì, senza sapere esattamente cosa mi attendesse. E invece l’opportunità di uscire dalla mia zona comfort e rimettermi in gioco m’è piaciuta tanto”.

Peccato quelle quattro costole fratturate in cinque punti

“Già, peccato. Ma è andata così. Penso di aver affrontato l’impegno con la giusta lievità, poi, però, mi sono fatta prendere dal desiderio di fare sempre meglio e col mio partner Pasquale La Rocca, che è un competitivo, abbiamo spinto troppo. La voglia di vincere, infatti, a volte può trasformarsi in paura di perdere”.

Lei che ha fatto l’Eurovision nel 2012, che consiglio darebbe a Corsi?

“Cresciuto sui palchi, come me, credo che Lucio sia pronto pure per quello dell’Esc, anche se è il più grosso della vita. L’avverto, però, che dall’inizio della preparazione al momento d’andare in scena passeranno almeno 40 minuti in cui la tensione salirà, salirà, salirà. Nonostante questo, però, vada e spacchi tutto”.