Di solito , ma non sempre, dopo il volume uno arriva il due. Quindi è presumibile che in tempi ragionevoli il nuovo album dei Finley “Pogo Mixtape Vol. 1”, sesto capitolo di una discografia pop punk varata nel 2006 da “Tutto è possibile”, riesca a trovare un seguito. Marco Pedretti, Danilo Calvio e Carmine Ruggiero, pardon Pedro, Dani e Ka come li chiamano i fans, ne parlano a “Sound Check”, il format musicale del nostro giornale su carta, web e social.
Il disco lega tra loro undici inediti e tre classici del gruppo legnanese con la complicità di amici come J-Ax, Fast Animals and Slow Kids, Naska, Rose Villain, Dari, Divi dei Ministri, Walls, Bambole di Pezza, Ludwig, Fasma, Punkreas, Benji, La La Love You e Sethu. "Quel “Vol.1“ l’abbiamo messo anche per darci una spinta, per prendere un impegno" spiegano. "Siamo un gruppo che surfa sull’onda del momento, mentre tanti ragazzi che frequentano oggi le cose della musica sono più strutturati di noi e sanno già cosa faranno fra due anni".
Attorno al precedente “Armstrong”, nel 2017, non s’era notato tutto questo interesse.
"Vero. Forse la gente ha percepito che questo progetto ci ha rapito il cuore. Dopo aver pubblicato nel febbraio del 2023 “Porno“ con Naska s’è creata questa ammucchiata selvaggia che abbiamo chiamato “pogo“ col pensiero alle mischie dei concerti punk, aggiungendoci un’etichetta riconducibile al mondo del rap quale “mixtape“ perché ci ha sempre affascinato l’attitudine a far squadra e a contaminarsi che hanno gli artisti hip-hop".
Esperienza entusiasmante confrontarsi con così tanti ospiti?
"Assolutamente. Basta pensare che Punkreas o J-Ax sono artisti di cui avevamo il poster in camera. Ma, per un incredibile gioco generazionale, ci siamo poi trovati a condividere questo album pure con amici che avevano il nostro di poster in camera; gente come Sethu, Fasma, Rose Villain. Trauma che, soprattutto per quel che riguarda Rose, non abbiamo ancora superato. Solo tre anni fa un progetto come “Pogo Mixtape Vol. 1“ non ce lo saremmo neppure sognato".
Dopo aver capito che si poteva fare, quali sono gli artisti che avete cercato per primi?
"Fra i primissimi ci sono stati Sethu, per l’attitudine, la personalità e l’inquietudine sfoderate sul palco di Sanremo, e Rose Villain. Personaggi che nelle loro canzoni mostrano di avere un immaginario e storie da raccontare".
Reclutiamo i primi tre ospiti per il Volume 2.
"Se Vasco non avesse impegni, siamo qui. Sir. Paul McCartney pure. Ma chiameremmo pure Blanco perché, dopo Mina, un pezzo con i Finley ci sta".
La domanda più frequente che vi fanno?
"Ma dove eravate finiti?".
In una canzone del disco dite che questa domanda fa il paio con un’altra: “Rifareste Sanremo?“.
"Già. E noi rispondiamo che ad una vetrina incredibile come quella dell’Ariston sarebbe stupido dire di no. Quando l’abbiamo fatto, nel 2008 con Pippo Baudo, eravamo tra i pochi ventenni in gara. Oggi la scena è sensibilmente cambiata. E sarebbe bello tornarci con una coscienza diversa".
Sul vostro calendario c’è una data cerchiata in rosso ed è quella del 16 ottobre, giorno della grande festa che vi riporta al Forum di Assago.
"Ci abbiamo suonato per la prima volta nel 2005 da “abusivi“, prima del concerto di Max Pezzali. La gente degli 883, in fondo, è di provincia come la nostra, che veniamo da Legnano. Tornarci da padroni di casa sarà bellissimo perché il vero spettacolo ce l’avremo davanti agli occhi. Se, infatti, canzoni come “Diventerai una star“ o “Fumo e cenere“ a noi hanno cambiato l’esistenza, a tanti ragazzi gliel’hanno stravolta, entrando nelle loro vite a gamba tesa come un tackle di De Rossi, per questo lo show che abbiamo in mente è completamente dedicato a loro".