Storie di vita e malavita in zona Brenta-Covetto. Per i Coma_Cose un meraviglioso modo di salvarsi è pure quello raccontato dal singolo estivo “Malavita”, in cui una ragazza finita sulla strada sbagliata prova a voltare pagina. "La protagonista è una giovane donna coraggiosa, Monnalisa, che vuole scappare e cambiare la sua vita" spiegano a “Soundcheck”, il format musicale del nostro giornale, Francesca Mesiano e Fausto Zanardelli, per le hit-parade California e Fausto Lama. "È, insomma, una storia di cambiamento, che fa parte un po’ della vita di tutti".
Una storia diversa rispetto a quelle a cui avete abituato il pubblico finora.
California: "Avevamo messo in piazza la nostra storia così tanto, che abbiamo pensato, almeno per una volta, di raccontare quella di qualcun altro. Anche per riappropriarci di un po’ di vita. Magari riprendendo uno stile cantautorale un po’ agé e portarlo nella modernità. Una cosa che non si fa più tanto, in un momento come questo in cui tutti parlano di se stessi. Per noi una nuova avventura. Ogni è utile disintossicarsi da se stessi".
Avventura che Merk & Kremont hanno colorato con sonorità mediterranee in bilico tra il flamenco e la pizzica.
Lama: "Pescare dalla tradizione ispira sempre molto. Quando è venuta fuori l’idea di ‘Malavita’ stavamo frequentando Merk & Kremont già da qualche tempo, facendo esperimenti di varia natura. Poi c’è capitato tra le mani il provino di questa canzone e la prima reazione è stata: “Fermi tutti, l’abbiamo trovata“. Perché, come dice Francesca, la voglia era quella di deviare dal brano autoriferito per cercare un codice narrativo diverso, vicino a quello della canzone d’autore anni Settanta-Ottanta".
A proposito di cantautorato, il sogno resta sempre quello di fare un duetto col vostro “rapper preferito” Francesco De Gregori?
"Visto che ha appena inciso un album con Checco Zalone, hai visto mai che da cosa non nasca cosa? Ma ci accontenteremmo anche solo di poterci prendere assieme un caffè".
Il video l’ha girato lei, Fausto. Con un surplus di abiti rossi di latex.
Lama: "Il brano ci trasmetteva l’idea del rosso-passione. E poi ho una mania per i film horror, dove ovviamente il rosso-sangue domina. Anche se il nostro non è certo un video splatter".
Arrivato in radio a fine aprile, “Malavita” ha un po’ aperto la stagione delle canzoni per l’estate.
California: "Non avendo un nuovo spettacolo da portare in tournée, passiamo da un evento radiofonico all’altro incontrando anche pubblico un po’ più ‘mainstream’ del nostro. E questo modo di allargare gli orizzonti ci piace".
E cosa vi ha colpiti di quel che passa in radio?
Lama: "Premesso che viviamo un’estate ubriacante, zeppa di proposte, dico ‘Storie brevi’ di Tananai e Annalisa. L’hanno definito un anti-tormentone perché non racconta il sole, il mare, la spiaggia, ma funziona bene. E funziona bene pure ‘Ra ta ta’ di Mahmood".
California: "A me piace ‘Femme fatale’ di Emma".
Fra un paio d’anni, arriva l’anniversario a cifra tonda.
California: "Già da ora potremmo cominciare a festeggiare visto che, anche se i Coma_Cose sono nati nel 2017, ci frequentiamo dal 2015. Al tempo eravamo entrambi già più o meno fissi a Milano da quattro-cinque anni per motivi di studio; lui tecnico del suono e io di scenografia e design".
Di gavetta ne avete fatta.
Lama: "Il primo Sanremo è arrivato dopo quattro anni di serate. Diciamo, quindi che abbiamo fatto un passo dopo l’altro".
Fausto, sull’avambraccio ha tatuato Luigi Tenco, quale altro volto s’inciderebbe sulla pelle?
Lama: "Probabilmente quello di Fabrizio De André. O del mio mito assoluto, Syd Barrett dei Pink Floyd. Per me il loro primo album ‘The Piper at the Gates of Down’ è il disco della vita".
Notizie del vostro quarto album?
Lama: "È in corso d’opera. Anche se ‘Malavita’ è una deviazione del nostro ‘core’, quindi il disco che sta prendendo forma ha dentro brani legati più ai nostri primi periodi che a quest’ultimo. Insomma, diciamo che gli estimatori delle ballad dei Coma_Cose troveranno pane per i loro denti. Ma se ne parlerà a primavera 2025".
Non, quindi, a febbraio?
Lama: "Vediamo quel che succede. Il primo nostro Festival è stato tutto una scoperta, anche rocambolesca visto che si trattava dell’edizione-Covid del 2021 senza pubblico in sala. Nel secondo ci siamo trovati più a nostro agio. Ma quello dell’Ariston è un palco è importante dove bisogna andare con un brano importante".
Com’è Milano d’estate vista da Brenta-Corvetto?
California: "È bello vivere in una zona tra la periferia e la città, soprattutto ora che abbiamo una casa tutta nostra".
Ma una pordenonese e un bresciano trapiantati a Milano in estate si sentono più di campagna o di città?
Lama: "Di campagna, dai. Lei ha passato le estati sui fiumi delle sue zone, io sul lago, quindi, oltre all’acqua, ci manca un po’ quel clima. Ma siamo a due-tre ore di viaggio dalle rispettive case di famiglia e quindi, se arriva un po’ di ‘saudade’, si salta in auto e si va".
California: "Il problema è che quando sono qua ho nostalgia di là e quando sono là ho nostalgia di qua. Quindi la mia è una doppia ‘saudade’".
Lì nel parcheggio dei sogni ce l’avete un posto in cui fuggire?
California: "Sono almeno un paio d’anni che ci proponiamo di volare in Giappone, poi però arriva sempre qualche impegno lavorativo a far saltare i piani. Da un decennio, infatti, riusciamo a concederci solo delle micro-vacanze. Quest’estate, ad esempio, la meta è Amsterdam. Naturalmente ad agosto e solo per qualche giorno".
Ora che la casa c’è, che fine ha fatto quell’idea di matrimonio anticipata a Sanremo lo scorso anno?
Lama: "Ci sposeremo in autunno qui a Milano. Al momento l’idea è quella di fare una cosa molto raccolta con i familiari più stretti e pochissimi amici. Non nascondiamo di essere molto felici ed emozionati di prepararci a compiere questo passo importante".