Lunedì 21 dicembre 2020, alle 10:02 ora italiana, torna il solstizio d'inverno, che come di consueto dà il via all'inverno astronomico nell'emisfero boreale, la metà del mondo posta sopra l'equatore. Il giorno più corto che ci sia arriva in anticipo rispetto allo scorso anno, quando l'appuntamento era andato in scena il 22 dello stesso mese.
Congiunzione Giove Saturno: a che ora e dove vedere la cometa di Natale Il cambio di data non rappresenta un'eccezione: dipende infatti dalla differenza che c'è tra il nostro calendario (quello gregoriano, che si basa sull'anno solare) e la durata dell'anno sidereo, cioè il tempo che effettivamente la Terra impiega per compiere un giro completo intorno al Sole, che è di 365 giorni, 6 ore, 9 minuti e 6 secondi. Tale discrepanza viene 'pagata' annualmente facendo slittare in avanti gli orari di solstizi ed equinozi. Il ritardo accumulato è per la precisione di 5 ore 48 minuti e 46 secondi: nel calcolo rientrano infatti anche una ventina minuti che vanno sottratti a causa della precessione degli equinozi (cioè lo spostamento dell'asse attorno al quale la Terra compie la propria rotazione quotidiana). Per evitare il graduale scollamento tra il calendario e il ciclo delle stagioni serve l'aiuto dell'anno bisestile, che ogni quattro anni rimette a posto le cose aggiungendo un giorno al mese di febbraio (6x4 = 24 ore). La conseguenza di tutto ciò è che il solstizio d'inverno può oscillare tra il 21 e il 22 dicembre, anche se in alcuni casi eccezionali può addirittura cadere il 20 o il 23 dicembre. Succederà ad esempio nel 2080 (20 dicembre) o nel 2303 (23 dicembre): basta solo avere un po' di pazienza.