Sabato 28 Settembre 2024

I raduni di Stonehenge e le altre tradizioni del solstizio d’estate

Sono sempre stati tantissimi, in giro per il mondo, gli eventi pagani dedicati al dio Sole, per celebrare fertilità e buona sorte

BRITAIN SOLSTICE STONEHENGE

BRITAIN SOLSTICE STONEHENGE

Fin dall’alba dei tempi, quando i nostri avi non avevano a disposizione gli strumenti scientifici utili a comprendere il mondo naturale, il trascorrere dei giorni e l’alternarsi di luce e ombra sono sempre stati fenomeni che hanno generato un grande fascino. Si pensava infatti che l’alba e il tramonto fossero in qualche modo legati a entità divine e alle loro avventure ultraterrene. Non è dunque un caso se anche ad un evento come il solstizio d’estate, la giornata più lunga dell’anno, si siano legati nel corso dei secoli miti e leggende di varia natura. In concomitanza con il 21 giugno (o il 20 se l’anno è bisestile, come il 2024) in giro per il mondo sono numerose le popolazioni che celebrano solennemente l’avvento dell’estate e della stagione calda, con tutta la simbologia alla fertilità e alla fortuna ad essa correlata. Alcune delle festività, rispettate ancora oggi, hanno una valenza pratica, altre invece sono più strettamente connesse alla spiritualità e alla superstizione tout court.

Stonehenge

Impossibile non ricordare i raduni di Stonehenge, in Gran Bretagna. Qui, migliaia di persone si ritrovano sul prato circostante il noto complesso neolitico per ammirare il sole sorgere dietro il famoso megalite Heel Stone. In questo giorno i visitatori possono entrare gratuitamente nel complesso e  camminare tra le pietre, cosa non consentita durante il resto dell'anno. Anche se non si conosce lo scopo a cui il complesso era adibito – una delle teorie è che fosse luogo di culto del sole –  sappiamo che in occasione del solstizio il sole sorge a sinistra della Heel Stone e passa proprio attraverso l'asse centrale del complesso roccioso. Uno spettacolo imperdibile che avvolge Stonehenge di un fascino misterioso e che lo ha reso nei secoli meta di pellegrinaggio. 

Il valore del fuoco

Non è raro che in occasione del solstizio d’estate si decida di accendere dei grandi fuochi. Questa tradizione in particolare ha origini antichissime, che risalgono al periodo pre cristiano, e sembra che sia connessa ad alcune usanze pagane secondo cui le fiamme avrebbero teoricamente dovuto scacciare via gli spiriti maligni e i cattivi presagi,

Le abitudini vichinghe

Per quanto i riti legati al solstizio d’estate possano essere ritrovati nei quattro angoli del globo, non c’è dubbio che molti di essi siano concentrati in Nord Europa e in Scandinavia in modo particolare. Il solstizio è sempre stato particolarmente importante nelle comunità nordiche, dove i cambiamenti stagionali della luce solare sono più evidenti che altrove: la vicinanza al polo Nord rende infatti le giornate molto più lunghe rispetto ad altre zone con l’avvicinarsi dell’estate. I vichinghi in particolare usavano i giorni più lunghi per massimizzare la loro produttività cacciando, risolvendo dispute e conducendo razzie.

Gli eventi cristiani

Le celebrazioni del solstizio vengono spesso combinate con il Giorno di San Giovanni, che commemora la memoria di San Giovanni Battista. Dal XIX secolo, i cristiani hanno sempre sfruttato il Giorno di San Giovanni per organizzare i battesimi dei bambini un tempo pagani: con una cerimonia simile, in sostanza, si era convinti di poterli in qualche modo purificare.

Le tradizioni egizie

Non è stato soltanto il mondo occidentale ad avere sempre avuto un rapporto speciale con il sole e i suoi movimenti nell’arco celeste. Molte altre culture e comunità più lontane dalle nostre latitudini avevano sviluppato tradizioni uniche incentrate intorno al solstizio d'estate e celebravano divinità associate al sole. Si pensi, giusto per fare un esempio, agli Antichi Egizi. In Egitto, il solstizio d’estate era allineato con gli allagamenti del Nilo, che com’è noto spargevano sul terreno il limo, una sostanza che rendeva i campi fertili e dunque adatti al raccolto. Non è dunque un caso se una delle divinità più importanti di quell’area geografiche fosse il dio Ra, creatore del Sole e della vita stessa. Ra, rappresentato come un dio con la testa di falco e con un cerchio intorno al capo, è una delle immagini che più spesso sono raffigurate sui reperti archeologici risalenti a quell’epoca.