Roma, 20 dicembre 2024 – Nel 2024 il solstizio d’inverno avverrà il 21 dicembre, alle 10.19 (ora italiana), quando la durata delle ore di luce sarà minima, sarà quindi il giorno più corto dell’anno. Questo momento segna la fine dell’autunno astronomico e l’inizio dell’inverno astronomico. È un passaggio che avviene ogni 12 mesi in una finestra temporale compresa tra il 20 e il 23 dicembre. La variabilità della data, come vedremo tra poco, è dovuta alla discrepanza tra il calendario gregoriano, utilizzato attualmente, e la durata effettiva dell’anno solare, pari a circa 365,2422 giorni.
Che cos’è il solstizio d’inverno
Il termine “solstizio” deriva dal latino solstitium, che significa “sole fermo”. Questo nome è legato al fatto che, durante questo momento dell’anno, il Sole sembra fermare il suo movimento verso sud rispetto all’equatore celeste per invertire la direzione e puntare verso nord. Per gli abitanti dell’emisfero settentrionale, il solstizio d’inverno è il momento in cui la Terra si trova con l’emisfero settentrionale inclinato al massimo nella direzione opposta al Sole.
L’inclinazione dell’asse terrestre
L’asse terrestre è inclinato di 23,5 gradi e, durante il solstizio d’inverno, raggiunge il suo massimo angolo rispetto al Sole. Nel giorno più corto dell’anno, l'emisfero nord, dunque, riceve la minor quantità di luce solare diretta. Al contrario, il solstizio d’estate, che nel 2024 si è verificato il 20 giugno, è il giorno più lungo dell’anno, con il massimo di ore di luce e il minimo di buio. Il solstizio d’inverno, invece, non coincide necessariamente con il momento più freddo dell’anno che, nell’emisfero settentrionale, si verifica generalmente tra gennaio e febbraio, quando l’atmosfera ha perso buona parte del calore accumulato nei mesi precedenti e, di conseguenza, minore calore viene assorbito e rilasciato dagli oceani. Lo stesso principio vale per l’estate: anche se il solstizio estivo cade a giugno, i mesi più caldi sono di solito luglio e agosto.
Data e ora variabili
Nel 2025, il solstizio invernale cadrà di 21 dicembre alle 15:03, mentre nel 2026 avverrà il 21 dicembre alle 20:50. Molti credono che il solstizio d’inverno cada sempre il 21 dicembre, ma in realtà non è così. Questa convinzione deriva dalla differenza tra l’anno solare, su cui si basa il calendario gregoriano, e l’anno siderale, che ha una durata di 365 giorni, 6 ore, 9 minuti e 10 secondi. Per semplificare, il calendario gregoriano conta solo 365 giorni, escludendo circa sei ore ogni anno. Queste ore accumulate provocano uno slittamento graduale che sposta il solstizio d’inverno tra il 21 e il 22 dicembre. Ogni quattro anni, però, si recupera questo ritardo aggiungendo un giorno a febbraio, il famoso anno bisestile. I solstizi d’inverno non accadono solo sulla Terra, ma anche su altri pianeti del Sistema Solare. Questo fenomeno è possibile grazie all’inclinazione degli assi di rotazione rispetto ai piani orbitali, che determina l’alternanza di stagioni, equinozi e solstizi. Su Venere e Giove, dove l’asse è inclinato di soli 3 gradi, i cambiamenti stagionali sono rapidi e poco marcati. Al contrario, su Saturno le stagioni durano sette anni terrestri, mentre su Nettuno il solstizio si verifica solo ogni quarant’anni.
Celebrazioni nel mondo
In Scandinavia, il solstizio coincide con la festa di Yule, una celebrazione che prevede l'accensione di grandi falò in tutto il paese per scacciare gli spiriti maligni e accogliere il ritorno della luce. A Vancouver, in Canada, il Solstice Lantern Festival offre un'esperienza unica con la creazione di un labirinto di 600 candele. Il pubblico è invitato a percorrere il cammino illuminato, vivendolo idealmente come un’occasione per liberarsi dei pensieri negativi. In Messico, il solstizio d'inverno è collegato alla festa del Día de Muertos, che onora i defunti ma celebra anche il ciclo continuo della vita e della morte, sottolineando che la morte non è la fine, ma un passaggio verso un'altra esistenza. In Iran, la Shab-e Yalda celebra la notte più lunga dell'anno, a cui segue il ritorno delle giornate più lunghe: le famiglie si riuniscono per recitare poesie e gustare noci e melograni, simboli di salute e fertilità. Il solstizio d'inverno in Cina è celebrato con il festival di Dongzhi, che si svolge tra il 21 e il 23 dicembre. Questo periodo è caratterizzato da grandi riunioni familiari, durante le quali si mangiano gnocchi cinesi e palline di riso, simboli di prosperità e abbondanza. Il solstizio d'inverno in Giappone, noto come Toji, onorano l'armonia e l'equilibrio nella vita. Si consuma zucca invernale (kabocha) e si fa un bagno caldo a base di yuzu, agrumi dalle proprietà purificanti e curative.