Le tradizioni legate al solstizio d’estate sono tante e risalgono ai tempi antichi, addirittura alle prime civiltà sulla Terra. Come molte altre ricorrenze dell’anno, per esempio Pasqua, quella del solstizio estivo è una data mobile, che nel 2023 cade il 21 giugno.
Cosa succede
Il fenomeno del solstizio estivo si verifica all’altezza dei circoli polari. È lì che, nelle giornate estive, il sole resta costantemente sopra l’orizzonte, pertanto c’è luce anche nelle ore notturne. Per questo si parla di “sole di mezzanotte”. È, di fatto, la notte dell’anno che dura di meno. Lungo i Tropici (quello del Cancro e quello del Capricorno) il Sole si trova allo zenit, in posizione perpendicolare rispetto al mezzogiorno locale.
Il significato mistico
Come attesta l’etimologia della parola “solstizio”, in questo giorno si celebra il “Sol Invictus” che rinasce dalle tenebre dopo il buio e il freddo. Alcune delle prime osservazioni astronomiche, anche rispetto a questo fenomeno, si devono agli antichi Egizi, che studiavano il sole e le stelle anche attraverso piramidi e obelischi, oltre che tramite i loro influssi sulle inondazioni del Nilo. Ma il solstizio d’estate e le tradizioni a esso legate erano in uso anche presso Maya e Aztechi, che lo celebravano con appositi riti sacrificali, e tra i nativi americani, che consideravano il sole come un simbolo della potenza divina.
I falò
Ancora oggi, nell’Europa del Nord, per esempio in Svezia, in Norvegia e in Finlandia, così come in altre parti del Vecchio Continente, in occasione del solstizio d’estate e le tradizioni connesse a questo passaggio si tengono molti falò notturni a scopo propiziatorio per richiamare sulla Terra l’energia particolare di queste giornate. Ma vari riti hanno a che fare con l’idea della purificazione. Nell’antica Roma, per esempio, la festa si teneva in onore della divinità di Giano Bifronte e, per l’occasione, si doveva fare il bagno in acque naturali attraversate da correnti e saltare su fuochi accesi.
La festa celtica
Tra le più note tradizioni del solstizio d’estate c’è, per esempio, la festa pagana Litha, di origine celtica. Ne scriveva già il famoso monaco conosciuto come ‘Venerabile Beda’, monaco benedettino ed erudito vissuto nell’VIII secolo d.C., ma il riferimento è stato ripreso anche dallo scrittore J.R.R. Tolkien nella saga de ‘Il Signore degli Anelli’.
Stonehenge
Ancora oggi, ogni anno, a Stonehenge, nella piana di Salisbury, nella regione inglese del Wiltshire, molte persone passano la notte sul prato, accampati in tende e sacchi a pelo, per assistere al fascio di luce che, all’alba del giorno del solstizio estivo, attraversa il megalite più grande del celebre complesso neolitico, tuttora avvolto nel mistero.
‘Notte delle Streghe’
Soprattutto nei primi tempi dell’età cristiana, ancora intrisa, in parte, di retaggi ereditati dagli usi e dai costumi pagani, la notte precedente il giorno devoto a San Giovanni Battista, dunque tra il 23 e il 24 giugno, era celebrata come la cosiddetta ‘Notte delle streghe’. In base alle credenze popolari, si pensava che le streghe, in quella notte piena di magia e superstizione, si ritrovassero per tenere un grande Sabba e andassero in giro per la città in cerca di anime. A chiamarle a raccolta, in particolare, sarebbero stati i fantasmi di Salomè e della madre di costei, Erodiade, dannate per aver orchestrato la decapitazione del profeta Giovanni Battista.