Domenica 22 Dicembre 2024
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Si può riparare la Grande barriera corallina con l'elettricità?

Un gruppo ecologista intende accelerare la guarigione dei coralli utilizzando un metodo che ha già dato frutti e che si basa sulla corrente elettrica

Foto: mevans/iStock

Al largo delle coste nord-orientali dell'Australia c'è la Grande barriera corallina, oltre duemila chilometri di organismo vivente e autentico monumento alle bellezze del mare. Il problema, come ormai sappiamo bene, è che il surriscaldamento globale la sta danneggiando in modo evidente e, in alcuni casi, irreparabile. Fra i numerosi tentativi di rimediare alla situazione ce n'è anche uno basato sull'elettricità, che sta per essere messo in atto grazie all'impegno del gruppo ambientalista Reef Ecologic. RIPARARE LA BARRIERA CORALLINA CON L'ELETTRICITÀ In sostanza, si tratta di posizionare un reticolo metallico sopra i tratti danneggiati. Il passaggio di corrente elettrica attraverso il metallo attrae depositi minerali e fa sì che i coralli ricrescano a una velocità di tre, quattro volte superiore a quella naturale. Il dato di crescita non è un'ipotesi teorica, perché questo tipo di intervento è stato già sperimentato su altre barriere coralline, ad esempio quelle che si trovano nel sudest asiatico, nel mare dei Caraibi e nell'Oceano Indiano. L'INTERVENTO IN AUSTRALIA L'idea di Reef Ecologic è coprire con un reticolo metallico una parte della Grande barriera corallina, nello specifico quella che si trova 100 chilometri al largo della città di Cairns e che è stata pesantemente danneggiata dall'ondata di calore registrata nel 2016 e 2017. Già ora, in alcuni tratti, è in corso una ricrescita: con i ritmi naturali, però, sarebbe necessario almeno un decennio prima che il corallo recuperi la sua piena salute. CINQUE ANNI DI TEMPO Siccome il surriscaldamento globale rischia di provocare nuove temperature anomale dell'acqua, lo scopo di Reef Ecologic è di accelerare la ripresa della barriera in modo garantirle una maggiore resistenza. Gli esperti infatti ritengono che le temperature dovrebbe tornare proibitive entro cinque anni: se dunque la Grande barriera corallina dovesse davvero ricrescere 3-4 volte più velocemente del normale, è possibile che la prossima "insolazione" colpisca un organismo vivente relativamente sano. Leggi anche: - Può una coltura intensiva salvare la barriera corallina? - Canada, il lupo dell’era glaciale con i peli e i muscoli - L'allarme: ecco quanta plastica serve per uccidere le tartarughe marine