Giovedì 19 Dicembre 2024

22 luglio, ecco il film Netflix sulla strage di Utoya

Come si risponde a un atto di terrorismo? Paul Greengrass dice la sua raccontando la storia vera dell'attentato norvegese: esce il 10 ottobre su Netflix

Foto: Netflix

Mercoledì 10 ottobre Netflix pubblica il film '22 luglio', racconto della strage di Utoya e delle sue conseguenze sulla democrazia norvegese e sulla vita dei sopravvissuti. Il regista e sceneggiatore è l'inglese Paul Greengrass, che ha guadagnato recensioni più che positive al Festival di Venezia 2018, dove la pellicola era in concorso. 22 LUGLIO, IL FILM: LA STRAGE DI UTOYA La trama racconta fatti realmente accaduti nell'estate del 2011, quando il terrorista di estrema destra Anders Behring Breivik posizionò un'auto bomba davanti ai palazzi del governo, in centro a Oslo, e poi si recò sull'isola di Utoya dove iniziò a sparare contro i giovani che stavano partecipando a un campus organizzato dalla sezione giovanile del Partito Laburista Norvegese. Circa un anno più tardi, Breivik fu riconosciuto colpevole di aver provocato 77 vittime e centinaia di feriti e condannato alla massima pena prevista dalla legge norvegese: 21 anni di carcere, prorogabili indefinitamente di cinque anni in cinque anni qualora fosse considerato ancora pericoloso per la società. IL TRAILER IN ITALIANO L'ATTENTATO, MA NON SOLO Lo chiarisce bene il trailer: '22 luglio' non è solo il resoconto della strage di Utoya, ma allarga lo sguardo alla sfida che questa ha rappresentato per la democrazia norvegese e al difficile recupero di coloro che sono sopravvissuti all'atto terroristico. È una prospettiva interessante, perché ha consentito a Paul Greengrass di ragionare non solo sul rischio che i terroristi rappresentano, ma anche sul modo migliore di rispondere alla loro minaccia, cioè senza scendere al loro livello ma affidandosi alla forza della legge e della democrazia. PAUL GREENGRASS Inglese classe 1955, Paul Greengrass è diventato famoso quando nel 2002 ha vinto l'Orso d'Oro al Festival di Berlino, grazie al film 'Bloody Sunday' (ispirato alla storia vera del massacro operato dai militari inglesi ai danni dei manifestanti irlandesi il 30 gennaio 1972). Successivamente ha saputo alternare film impegnati come 'United 93' e 'Captain Phillips' a pellicole maggiormente dedicate all'intrattenimento come i tre capitoli della saga di Jason Bourne. UN LIBRO CONSIGLIATO Se vuoi approfondire l'argomento trattato dal film, consigliamo la lettura del saggio scritto dalla giornalista e scrittrice norvegese Asne Seierstad, uscito in Italia con il titolo 'Uno di noi. La storia di Anders Breivik' (Rizzoli). È il medesimo testo che Paul Greengrass ha utilizzato per scrivere la sceneggiatura di '22 luglio'. IL PARERE DI CHI L'HA VISTO Molti hanno apprezzato il rigore di Paul Greengrass, che ha girato in modo asciutto, senza spettacolarizzare la violenza e senza schiacciare il piede sulla retorica: a lui interessava muoversi nel massimo rispetto delle vittime e della situazione e così ha fatto. Nella seconda parte del film la narrazione prosegue però con lentezza, sacrificando il mordente narrativo alla cronaca esatta dei fatti e alla morale che essi veicolano. Ciò non ha però impedito che la media voto uscita dal Festival di Venezia sia di 76 punti su 100: un ottimo risultato. Leggi anche: - Black Mirror: la stagione 5 arriva a dicembre e sarà interattiva? - Vice, il film: Christian Bale è Dick Cheney - Spider-Man: ecco il nuovo universo, animato