Lunedì 23 Dicembre 2024

Le serie TV italiane da (ri)vedere

In vista dell'estate 2018, ma non solo, ecco 5 serie italiane che meritano, da 'Boris' a 'Gomorra'

Foto: Wilder/Sky/HBO/Rai

BORIS (2007-2010) Nel corso di tre stagioni racconta il dietro le quinte di una scalcinata troupe televisiva impegnata nella realizzazione di una soap opera. È l'occasione per mettere alla berlina non solo il mondo della TV, ma anche una certa cialtroneria all'italiana che rende quasi impossibile dedicarsi a un prodotto di qualità. Sceneggiatura brillante e genuinamente divertente, cast in splendida forma e regia sapiente hanno fatto di 'Boris' un vero e proprio cult. Vale la pena di chiudere la visione con il lungometraggio uscito al cinema nel 2011 ('Boris – Il film'). THE YOUNG POPE (2016) Ideata e diretta da Paolo Sorrentino, è una serie drammatica che immagina l'elezione a sorpresa del primo Papa italo-americano, una persona che il collegio cardinalizio ritiene manipolabile e che invece si rivela dirompente. Lo stile elegante di Sorrentino è evidente in ogni inquadratura, ma l'aspetto forse più interessante è la capacità di affrontare in maniera tutt'altro che scontata temi complessi e spesso banalizzati come la fede, la pedofilia e il ruolo della chiesa nel mondo. GOMORRA – LA SERIE (2014 – IN PRODUZIONE) Attualmente composta da tre stagioni (la quarta arriverà nel 2019), è una serie TV liberamente ispirata all'omonimo bestseller di Roberto Saviano. Al centro delle vicende troviamo i rappresentanti del clan criminali che agiscono nella periferia di Napoli, mettendo mano nel mondo della politica e degli affari. Il taglio del racconto è particolarmente crudo e realistico e non fa sconti a nessuno, ma i motivi di maggiore pregio sono una cast splendidamente in parte e una messa in scena che riesce a raccontare la grandezza del male senza fornirne una superficiale glorificazione. ROMANZO CRIMINALE – LA SERIE (2008-2010) Ispirata al romanzo omonimo di Giancarlo De Cataldo, nell'arco di due stagioni racconta una vicenda ispirata alla cosiddetta Banda della Magliana, vale a dire il gruppo di criminali che fra il 1977 e il 1992 dominarono la cronaca nera romana. Diretta con mano sapiente da Stefano Sollima (ora prestato a Hollywood) è stata giustamente salutata come un prodotto italiano da presentare a testa alta sul palcoscenico internazionale. IL COMMISSARIO MONTALBANO (1999 – IN PRODUZIONE) Siamo ormai a dodici stagioni, composte ognuna da 2-4 episodi autoconclusivi che sono tratti dai romanzi di Andrea Camilleri e hanno per protagonista il commissario di polizia Salvo Montalbano (interpretato da Luca Zingaretti), di stanza nell'immaginaria cittadina siciliana di Vigata e alle prese con vari casi di malaffare e malavita. La qualità è altalenante e nel corso del tempo alcuni vezzi narrativi tendono a ripetersi un po' troppo, ma in media siamo di fronte a un gioiello della serialità televisiva italiana. Leggi anche: - I 6 film dell'estate 2018 - E se Tom Hardy fosse il prossimo James Bond? - Guardiani della Galassia 3 in lavorazione