Martedì 5 Novembre 2024

Lazzaro felice, una storia di santità laica

Il terzo film di Alice Rohrwacher, dal 31 maggio nelle sale, ha vinto il premio per la migliore sceneggiatura al Festival di Cannes 2018. Ecco perché l'ha meritato

Foto: Tempesta/Rai Cinema

Foto: Tempesta/Rai Cinema

Il recente Festival di Cannes ha messo sugli allori 'Lazzaro felice' di Alice Rohrwacher, premiato per la migliore sceneggiatura e capace di conquistare sul campo l'entusiasmo della critica e del pubblico presenti sulla Croisette. Giovedì 31 maggio uscirà nelle sale cinematografiche italiane ed è dunque arrivato il momento di fare il punto su ciò che ci attende e sul perché vale la pena di vedere questo film. UNA STORIA DI SANTITÀ LAICA Per il tema affrontato e per com'è messo in scena, siamo di fronte a una storia di santità laica: il protagonista è a tutti gli effetti una sorta di santo, ma senza il contesto metafisico e religioso che normalmente associamo a questa definizione. 'Lazzaro felice' è anche il terzo lungometraggio di finzione della regista e sceneggiatrice Alice Rohrwacher, autrice in precedenza di 'Corpo celeste' (2011) e 'Le meraviglie' (2014, che conquistò il Gran Prix della giuria al Festival di Cannes di quell'anno). LA TRAMA Il film racconta l'amicizia tra un giovane contadino di nome Lazzaro, talmente buono da poter essere confuso per uno stupido, e il coetaneo Tancredi, che invece è ricco, viziato e perennemente annoiato dalla vita. IL TRAILER LA BONTÀ COME SANTITÀ Una frase di Alice Rohrwacher aiuta a capire come vede il suo protagonista (interpretato benissimo dall'esordiente Adriano Tardiolo): "Ho spesso incontrato dei Lazzari felici, persone che chiamerei buone, ma che il più delle volte non si dedicano a fare il bene, perché non sanno cosa sia 'fare' il bene. Loro 'sono', e quello che sono fa sì che restino nell'ombra, perché, dove possono, abdicano sempre a se stessi per lasciare spazio agli altri, per non disturbare. Sono quelli che finiscono i lavori sgradevoli e pesanti che l'umanità si lascia alle spalle, rimediano a tutto quello che gli altri distrattamente calpestano, senza che nessuno se ne accorga". IL PARERE DI CHI L'HA VISTO Senza fare spoiler, e non vogliamo farne, è difficile spiegare come mai 'Lazzaro felice' ha ricevuto un'accoglienza entusiasta da parte della critica internazionale. La chiave di volta, insieme a un cast splendido, è che Alice Rohrwacher fa sembrare semplice qualcosa che in realtà non lo è affatto: portare in scena una storia commuovente ma non ruffiana, con un chiaro messaggio politico/sociale che non è mai di maniera. Soprattutto, un film capace di tenere insieme un racconto fortemente realistico e insieme "magico", due cose che normalmente si amalgamerebbero come l'olio con l'acqua. Leggi anche: - Dogman, il film di Matteo Garrone. Il trailer - Danny Boyle è il regista di James Bond 25 - Star Wars, James Mangold dirige lo spin-off di Boba Fett