Harrison Ford sente il richiamo della foresta

Il fatto di avere 76 anni non impedisce certo di andare in cerca dell'oro nelle lande ghiacciate del Klondike: Harrison Ford sarà infatti il protagonista di un nuovo adattamento cinematografico del romanzo di Jack London 'Il richiamo della foresta' (titolo originale: 'Call of the Wild'). Una volta giunto su grande schermo, dovrà confrontarsi con le precedenti incarnazioni hollywoodiane del libro: quella del 1935, con Clark Gable protagonista, e quella del 1972 con Charlton Heston. IL RICHIAMO DELLA FORESTA Pubblicato nel 1903 e arrivato in Italia ventun anni più tardi, nel 1924, 'Il richiamo della foresta' è probabilmente il libro più famoso dello scrittore statunitense Jack London. La storia è ambientata alla fine del XIX secolo, quando la scoperta di grossi giacimenti d'oro portò a una massiccia migrazione di lavoratori nelle zone del Klondike (Canada nord-occidentale) e dello Yukon (al confine tra Canada nord-occidentale e Alaska). Al centro della trama c'è l'amicizia tra il possente cane Buck, vero protagonista del romanzo, e il cercatore d'oro John Thornton, che riscatta l'animale da una vita di maltrattamenti e viene ricambiato con una fedeltà assoluta. IL NUOVO FILM Harrison Ford vestirà i panni di John Thornton in un nuovo adattamento scritto da Michael Green e diretto da Chris Sanders. Il primo ha conquistato la nomination agli Oscar grazie all'ottima sceneggiatura di 'Logan – The Wolverine' e ha già messo le parole in bocca a Harrison Ford grazie a 'Blade Runner 2049'. Sanders ha invece un passato nel cinema d'animazione, avendo scritto e diretto 'Lilo & Stitch', 'Dragon Trainer' e 'I Croods': 'Il richiamo della foresta' è la sua quarta regia e rappresenta il suo esordio con attori in carne e ossa. Se tutto va come previsto, le riprese del film inizieranno a settembre 2018 e il debutto nelle sale cinematografiche avverrà a Natale 2019. Leggi anche: - Ci sono dei problemi con Indiana Jones 5, quando uscirà? - Rogue Trooper, il film con un super soldato blu - Die Hard non è un film di Natale, dice Bruce Willis