Lunedì 23 Dicembre 2024

Ha senso fare un nuovo RoboCop?

Neill Blomkamp ('Elysium') al lavoro sul quinto film della saga dedicata al poliziotto cyborg: riuscirà a prendere una storia anni '80 e trasformarla in qualcosa di contemporaneo?

Una scena del primo 'RoboCop' – Foto: Metro-Goldwyn-Mayer

La storia del poliziotto cyborg che combatte i criminali potrebbe tornare presto su grande schermo: la casa di produzione Metro-Goldwyn-Mayer accarezza da tempo l'idea di realizzare il quinto film della serie, ma fino a pochi giorni fa sembrava che il progetto fosse in stallo. Ora salta fuori che 'RoboCop Returns' (questo il titolo del sequel) è stato affidato al regista e sceneggiatore Neill Blomkamp, autore in precedenza di cose come 'District 9', 'Elysium' e 'Humandroid'. Dal canto suo, Blomkamp sembra avere in mano lo spunto giusto per regalarci qualcosa di dignitoso. ROBOCOP Il primo 'RoboCop' esce nel 1987, grazie alla sceneggiatura di Edward Neumeier e alla regia di Paul Verhoeven: è un action ultra violento che conquista l'immaginario del pubblico e genera due sequel, un remake, una serie TV, un videogame e via di questo passo. Il motore della narrazione è l'esaltazione dell'uomo che da solo si oppone a un disumano autoritarismo di matrice capitalista utilizzando un concentrato di valori morali, testosterone e maniere forti. FIGLIO DI REAGAN In generale, tutta la saga di 'RoboCop' è figlia degli Stati Uniti del presidente Ronald Reagan, cioè gli anni Ottanta che hanno esaltato un certo tipo di atteggiamento muscolare. A fronte di questa osservazione, la domanda diventa: come trasformare 'RoboCop Returns' in qualcosa di ancorato all'oggi? Ed è possibile farlo o si rischia di riproporre la solita minestra, come nel remake del 2014? Neill Blomkamp una mezza idea ce l'ha. LA RICERCA DELL'IDENTITÀ Intervistato dal magazine Deadline, Blomkamp ha ammesso che "l'America sotto steroidi" è stato l'elemento che più l'ha colpito di 'RoboCop' quando era bambino, ma che accanto a questo atteggiamento c'è qualcosa di più profondo e universale: "La parte che ha veramente risuonato in me, in tutti questi anni, è quella relativa alla ricerca del proprio vero io. Ciò che mi attrae adesso è l'idea di qualcuno che tenta di ritrovare la propria identità perduta, sottrattagli da persone che traggono vantaggi da questo". C'È UN PEZZO DI TERMINATOR La sceneggiatura di 'RoboCop Returns' è stata scritta da Justin Rhodes, autore fra le altre cose del reboot di 'Terminator' attualmente in fase di riprese e atteso nelle sale cinematografiche alla fine del 2019. Neill Blomkamp dice di essere entusiasta di poter lavorare con lui: "Ha aggiunto elementi che sono davvero fantastici, a un sequel ambientato nel mondo di Verhoeven". Leggi anche: - Star Wars: Billy Dee Williams sarà ancora Lando Calrissian - Ghoul: la prima serie TV horror indiana di Netflix - Breaking Bad: qual è la battuta preferita da Bryan Cranston?