Dear White People, la serie TV: ecco perché guardare la stagione 2

È possibile affrontare la questione razziale in modo intelligente, approfondito e senza scordare l'intrattenimento? La serie TV 'Dear White People' ha dimostrato nei fatti che si può: dopo che la prima stagione, pubblicata da Netflix il 28 aprile 2018, è stata accolta con toni entusiasti, siamo ormai alla vigilia dei nuovi episodi della stagione 2, che arriveranno venerdì 4 maggio, sempre sul servizio di streaming. DEAR WHITE PEOPLE: DAL FILM ALLA SERIE TV La prima apparizione di 'Dear White People' è avvenuta in forma di lungometraggio, scritto e diretto da Justin Simien e presentato nel corso del Sundance Film Festival 2014, dove ha vinto il premio speciale della giuria dedicato al migliore talento esordiente. Poco dopo Netflix ha chiesto a Simien di adattare il proprio film in una serie TV che conservasse il medesimo tema (la condizione dei neri negli Stati Uniti) e lo stesso escamotage narrativo, cioè una narrazione multipla: nella serie TV, infatti, ogni episodio racconta la medesima macro storia seguendo il punto di vista di un personaggio (fa eccezione l'ultimo episodio). LA SECONDA STAGIONE Considerato il successo ottenuto dalla prima stagione, non sorprende che la seconda confermi la presenza di Justin Simien e di tutto il cast principale, a partire da Tessa Thompson (che abbiamo visto anche interpretare Valchiria nel film 'Thor: Ragnarok' e Charlotte Hale nella serie TV 'Westworld'). A parte questo, però, non sono trapelate indiscrezioni sullo svolgimento della trama. Torneremo ovviamente all'interno della fittizia istituzione universitaria dove sono state scoperchiate le tensioni razziali nascoste sotto una facciata liberale e tollerante. Anche perché è questo il cuore pulsante di 'Dear White People' e la ragione del suo successo. LA STAGIONE 2, IL TRAILER PERCHÉ GUARDARE DEAR WHITE PEOPLE? 'Dear White People' è molto ben scritto, girato e recitato: caratteristiche che già da sole basterebbero a giustificare la visione. La marcia in più è data dalla capacità di indagare la questione razziale in tutta la sua complessità, senza partigianerie sfacciate, semplificazioni o colpevoli rimozioni: uno sguardo che abbraccia la complessità è sempre un ottimo punto di partenza, a prescindere dal tema indagato. Se però questo tema è uno dei più caldi, e non solo negli Stati Uniti, allora ecco spiegato come mai il consiglio di molti è di dedicare un po' di tempo alla visione di questa serie TV. Leggi anche: - Sharp Objects: la nuova serie tv di HBO promette bene - Star Wars Resistance: ecco la nuova serie TV animata - Happy!, la serie TV di Netflix con un unicorno immaginario