Per celebrare il cinquantesimo anniversario del film 2001: Odissea nello spazio Warner Bros. Pictures riporterà nelle sale cinematografiche il capolavoro di Stanley Kubrick il 4 e 5 giugno. Prima, però, ne proietterà una versione restaurata e in 70 millimetri durante il Festival di Cannes (il 13 maggio), alla presenza del regista Christopher Nolan (che ha collaborato al processo di masterizzazione) e ad alcuni membri della famiglia Kubrick. Ecco perché vale la pena di (ri)vedere questa pellicola. UNA PIETRA MILIARE DELLA FANTASCIENZA Oggi, dopo blockbuster come Interstellar o Gravity sembra forse naturale pensare che un film di fantascienza con ambizioni artistiche possa usufruire di un budget elevato. C'è stato però un tempo nel quale ciò non accadeva ed è stato proprio 2001: Odissea nello spazio a cambiare le carte in tavola. Kubrick ci è riuscito anche perché ha saputo trarre il massimo dagli effetti speciali di Douglas Trumbull e così facendo ha creato un immaginario visivo capace di influenzare decenni di cinema successivo. Gli storici sostengono che film come Star Wars e Alien non sarebbero mai stati concepibili senza 2001: Odissea nello spazio. IL MESSAGGIO È ATTUALISSIMO Dal punto di vista narrativo, il cuore pulsante del film è l'idea che l'umanità abbia compiuto un'enorme evoluzione in termini tecnologici e scientifici, ma che dal punto di vista etico sia sostanzialmente rimasta ferma ai tempi in cui i primati uccidevano per appropriarsi delle risorse alimentari. Va da sé che un simile argomento è di stringente attualità e il fatto che Kubrick abbia saputo declinarlo in modo così profondo fa sì che '2001' si mantenga ancora oggi fresco e stimolante, senza dimostrare i 50 anni già trascorsi dall'uscita: quale altro film di fantascienza è invecchiato così bene? EVOCARE, NON SPIEGARE Capita di uscire un po' straniti dalla prima visione del lungo prologo legato ai primati, soprattutto perché è qualcosa di assolutamente originale, ancora oggi, con la sua assenza di parole e la valenza metaforica delle immagini. Straniti sì, dunque, ma difficilmente confusi, perché il senso ultimo è evidente: non ci sono gli spiegoni che tanto vanno di moda oggi, quelli che illuminano ogni minimo elemento narrativo, ma c'è comunque una straordinaria efficacia di ciò che Kubrick evoca. Ci vuole un enorme controllo del proprio film, per raggiungere un esito simile, e anche un grande rispetto per il pubblico, considerato un essere senziente e non un decerebrato da imboccare a ogni piè sospinto: due caratteristiche che confermano il valore di una (ri)visione di '2001: Odissea nello spazio'. Leggi anche: - Ermanno Olmi è morto, ecco 4 film per ricordarlo - Ora Roman Polanski fa causa agli Oscar - Il Signore degli Anelli, diretto da Tarantino e lungo due ore?
Sabato 23 Novembre 2024
Archivio2001: Odissea nello spazio torna in sala, ecco perché guardarlo