New York, 30 dicembre 2019 - La 'pantera' che non ti aspetti sul web. Sharon Stone, l'eterno sex symbol di Basic Instinct, oggi 61enne, si è iscritta a una app di incontri, ma è stata bloccata perché nessuno pensava che a caccia del principe azzurro digitale potesse esserci proprio lei, la donna che scavallando le gambe davanti a una telecamera aveva acceso le fantasie di mezzo mondo. E invece, a meno che non si tratti di un astuto piano di marketing, era tutto vero. L'attrice ha creato un profilo su Bumble - una piattaforma simile a Tinder, dove però devono essere le donne a fare il primo passo - e ha iniziato a cercare la sua anima gemella. Peccato che molti single, o presunti tali, dopo essere stati contattati da Sharon Stone, abbiano subito pensato a un profilo falso. E quando le segnalazioni – al grido di “E io sono Brad Pitt” - hanno tracimato, la app ha deciso di bloccare quella che sembrava una pagina creata ad hoc per truffare qualche ingenuo.
E così quando la star ieri ha provato ad accedere a Bumble, ha scoperto di essere stata tagliata fuori. La delusione è stata affrontata scrivendo un bel post su Twitter e Instagram: “Ehi, mi avete chiuso l'account. Essere me è un motivo sufficiente per essere eliminata? Non buttatemi fuori dall'alveare (Bumble significa calabrone, ndr)”.
I went on the @bumble dating sight and they closed my account. 👁👁 Some users reported that it couldn’t possibly be me! Hey @bumble, is being me exclusionary ? 🤷🏼♀️ Don’t shut me out of the hive 🐝
— Sharon Stone (@sharonstone) December 30, 2019
Immediata la risposta della app: “Credici, ti vogliamo assolutamente con noi”, ha risposto la direttrice editoriale della piattaforma. Sharon Stone, già sposata due volte con altrettanti divorzi, nel 2014 aveva confessato in diretta tv al Late Late Show con James Corden di essere “disponibile per appuntamenti”, svelando che le piacciono gli “uomini alti”. Pochi mesi fa, era tornata a far parlare di sé, confessando che dopo aver avuto un ictus nel 2001 si era sentita “scaricata da Hollywood”. Nessuno la voleva più sul set, ed era stata perfino costretta a rinegoziare il mutuo sulla casa per far fronte ai debiti, prima che Dior le offrisse un contratto-salvagente.