Sabato 5 Ottobre 2024
BARBARA BERTI
Magazine

Sex and the City, nuova serie: la vita ricomincia a 50 anni

Il sequel su Sky con dieci nuove puntate. Le 'ragazze' ora sono solo tre e affrontano nuove sfide: vivere serene e imparare dai giovani

Cynthia Nixon, Sarah Jessica Parker e Kristin Davis nella nuova serie 'And Just Like That'

Cynthia Nixon, Sarah Jessica Parker e Kristin Davis nella nuova serie 'And Just Like That'

Roma, 11 dicembre 2021 - A 23 anni di distanza da quella piccola grande rivoluzione fatta da quattro donne newyorkesi, belle e indipendenti, alla prese con relazioni sentimentali complicate grazie a cui imparano a capire se stesse e gli uomini parlando di sesso e amore senza falsi pudori, per Carrie Bradshaw e compagne è arrivata una nuova sfida: ridefinire il loro posto in questo nuovo mondo, diventare delle cinquantenni serene, confrontarsi con le tragedie e imparare dai più giovani qualche lezione sull’inclusione e la diversità. Su questi temi si sviluppa And Just Like That... (dal 18 dicembre su Sky la versione doppiata in italiano), il sequel in dieci episodi della serie cult Sex and the City.

Nella scintillante Manhattan post-pandemia – dove ancora non si sa bene se abbracciarsi o salutarsi con il gomito – per un brunch tra amiche, si ritrovano al tavolo Carrie (Sarah Jessica Parker), Charlotte York (Kristin Davis) e Miranda Hobbes (Cynthia Nixon). Manca il “quarto moschettiere“: la seduttrice libertina Samantha Jones.

"D’altronde il mondo dell’editoria è cambiato e non aveva più senso mi facesse da agente, così mi ha fatta fuori anche da amica" spiega subito Carrie (in realtà tra le attrici non correva buon sangue già dai tempi di Sex and the City) che adesso registra podcast sul tema "gender, sesso e ciambelline alla cannella", evoluzione su tematiche erotico-scabrose della sua nota rubrica giornalistica di cui ha nostalgia.

La ‘rossa’ Miranda adesso ha i capelli grigi (e ne va fiera) e ha deciso di tornare a studiare – un master in diritti umani – per fare l’avvocato "buono" ma deve confrontarsi con pregiudizi che credeva di non avere. Al suo fianco c’è il marito Steve Brady (David Eigenberg) – anche lui con qualche capello bianco e problemi di udito – e il figlio è un diciasettenne ribelle.

Charlotte, sempre insieme al compagno ebreo Harry Goldenblatt (Evan Handler) deve fare i conti con una figlia, guarda caso quella biologica e non la primogenita adottata, che non si rivede nel modello da signora dell’Upper East Side, a partire dai vestiti. Nel revival c’è anche il compianto Willie Garson (l’attore è scomparso lo scorso mese di settembre) nei panni di Stanford Blatch, l’amico gay di Carrie, fidanzato con Anthony Marentino (Mario Cantone). Smartphone, social e libri elettronici fanno capire che il tempo è passato ma l’amicizia tra le tre donne è sempre la stessa, forse ancora più solida.

Perché nel loro quotidiano, non solo le serate mondane lasciano il posto ai saggi scolastici dei figli, ma entrano anche le tragedie, nude e crude. Il colpo di scena che riguarda Mr Big (Chris Noth), il grande amore di Carrie – sempre un facoltoso uomo d’affari che si allena con la virtuale ‘Allegra’ – fa capire che la vita reale non è solo le luci sfavillanti di New York.